1. Senza corona incoronato


    Data: 08/07/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: senzaidentità

    ... tanto fa caldo anche se è notte. Si richiude piano la porta alle spalle. -Se mi cerca e dubita dirò che la schiena non mi lasciva dormire e dal dolore ho dovuto alzarmi per andare a fare quattro passi. Si ma… Alle una e mezza? - All’una e tre quarti si, deciso. Si lascia alle spalle l’addetta della hall, sonnecchiava all’ombra d’un cuneo di muffa abilmente dipinta dal pennello dell’umido sul muro. Si dirige verso la galleria parallela alla fonte di Santa Rosa. Lì sotto agosto non si arrischia a penetrare, si alza un lenzuolo di condensa calda dal plesso boschivo. È buio e tiepido, un bel posto, streccia il prendisole e siede a gambe incrociate. Il telefono segna già le due e un quarto, serve un’altra mezzora per portarsi là a quell’angolo che hanno la faccia di chiamare spiaggia ma poi alla fine potrà scivolare giù dalla costa pietrosa e rinfrescarsi ogni straccio di pelle. Sotto il bagliore baluginante dei lampioni lontani sulla strada a qualcuno non è sembrata così brutta e stupida. Le palpebre sigillate da ciglia nocciolate sfiorano la radice del naso robusto e le labbra fatte viola dall’abbraccio freddo e improvviso dell’acqua suggeriscono il sapore delle more maturate dal tempo che nessuno coglie mai da quei rovi. Si è riacceso assieme all’unica stella ferma al centro il cielo, il desiderio, la voglia, la voglia di vivere. Per quello stato d’animo si fanno azioni tanto sconclusionate certe volte. Nel verde squamoso serpeggiano radici, le foglie più scure si alzano e ...
    ... formano un gruppo compatto che emette un fischio. “Chi c’è? Vieni fuori di lì!” È esterrefatta lei stessa dal tono squillante che le ha danzato sulle corde vocali. Sono due monete d’oro a rilucere tra il marciume color rettile che cresce sulla riva e compare il piccolo cuore nero d’un naso canino. -Ah ecco, un cagnaccio guardone. - Ma i cani non parlano. Sofia rinfila veloce le scarpe, la gonna sbiadita che teneva sotto al prendisole e quello straccio trasparente che adesso si bagna e si incolla alla canottiera delineando una provocazione. “Lei dovrebbe vergognarsi.” “Perché porto a spasso il cane?” La sua faccia sa di sincero, è solo un signore certamente oltre la sessantina in camicia e cravatta con due occhi enormi da bambino e la strega maliziosa sembra lei così piantata, nel fango, con due piedi infilati in quell’altezza di scarpe a chiudere una figura mite. “Non è orario questo di portare a zonzo un cane.” “Ma lei si è fatta male? È scivolata nel fiume per caso… Prenda la mia giacca, le verrà un accidente.” Lei resta a braccia conserte ma si fa poggiare sulla schiena quella giacca estiva larga e calda, è intrisa di un tepore umano che è uscita a cercare in fondo, sul fondo delle sue intenzioni. “Grazie. Non riuscivo a dormire perché ho la schiena bruciata.” “Il sole… Io nemmeno riesco più a dormire da che sono vedovo. Se vuole le faccio compagnia, cioè, se la fa lei a me…” Ci riflette un attimo su cosa dire. Da lontano gli era sembrata più giovane ma in verità è contento di ...