Con lui ... nel paesino (3)
Data: 10/07/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: rosamatura60, Fonte: Annunci69
... un’altra presenza nella stanza.
Qualcuno che aveva gustato tutta la scena di me vogliosa, implorante il piacere, scossa dai brividi e invocante quel dolore ai seni che si trasformava in piacere……
E allora, con le braccia sopra la testa, il mio corpo che scoppiava nella richiesta di piacere, la bocca di lui sulla mia, le sue mani che mi torturavano i seni stretti e ormai gonfi e rossi e duri, e quella lingua che sentivo sulla vagina, che carezzava delicatamente le mie labbra vaginali, solleticava il clitoride. Non capivo più molto, impazzita di piacere e preda del piacere. Sentii lui sussurrarmi: “Abbandonati completamente ora ci sei e dovrai superare anche questo guado! Sarà bellissimo vedrai, proverai sensazioni contrastanti e intense e godrai come mai!”.
Godere come mai? Avevo talmente tanto goduto quel pomeriggio che non riuscivo a capacitarmi di come avrei potuto godere ancora e, nel contempo, volevo godere ancora e non riuscivo a capacitarmi che quel lungo pomeriggio magico, quel godimento, potesse aver termine. Ormai c’era solo il piacere, l’erotismo, il godimento, l’estasi a rappresentare la mia anima, tutto era rimasto fuori da quella porta, il mondo era solo in quella stanza.
“Vuoi continuare?” mi sussurrò appena lui e sentii la mia voce quasi gridare “Siii, lo voglio siii”. Non appena pronunciate quella parole la lingua all’ingresso della mia vagina cominciò ad entrare più decisamente in me. Un lampo mi squarciò il cervello, una vena di fuoco ...
... attraversò tutto il mio corpo, capii cosa volesse dire veder le stelle, incontrollata mi sentii irrigidire su quel letto per alzare il mio ventre ed offrirlo sconciamente alla bocca sconosciuta.
Apprezzai la sapienza di quella bocca e di quella lingua, si pose sopra il mio clitoride e lo aspirò, mentre la lingua donava tocchetti leggeri, anche quella bocca sconosciuta andava lentamente, forse troppo lentamente per me, che agognavo di nuovo un piacere sfrenato. Lentamente quella bocca visitò, cellula a cellula le mie grandi labbra e, solo dopo aver terminato quella sorta di ispezione, si dedicò alle piccole labbra interne, le sentivo gonfie di piacere, i seni ormai non li sentivo più, sentivo solo che c’erano ma non avrei saputo delinearne i contorni tanto quella percezione aveva oscurato le mie sensazioni, e le mie labbra vaginali erano anch’esse piene di piacere, piene di sangue che voleva rilassarsi e tornare agli antri superiori. Eppure quella bocca pareva non aver fretta. E sentii allora anche le mani di quella bocca che carezzavano le mie natiche, le muovevano lentamente per meglio farmi sentire quella lingua, sentivo il mio corpo preda di un solo enorme brivido, mi torcevo le mani sopra la testa incapace di stare ferma ad attendere quel piacere che volevo. Ero autenticamente incapace di intendere e di volere, anzi al contrario, intendevo benissimo le labbra e le mani di lui e di quella lingua sconosciuta che immaginai senza volto solo un’esperta lingua dotata di piccole mani ...