1. Il tutto per tutto


    Data: 10/07/2021, Categorie: Etero Autore: iprimipassi

    ... dia nell�occhio?�, ripresi.�Ma� perché� che��.�Va bene, ho capito. Vediamo se questo ti schiarisce un po� le idee�, le dissi, appena prima di aprire lo sportello della sua auto, prenderle la mano stretta al volante e condurla in piedi fuori dall�abitacolo.Con lei ancora frastornata e completamente in balia degli eventi, l�attirai a me e sfiorai le sue labbra con le mie. Provò a parlare, ma non le diedi il tempo di farlo e, questa volta, prolungai appena il nostro contatto labiale. Scostandomi, notai di nuovo le sue labbra schiudersi per dire qualcosa. Mi avvicinai ancora a pochi millimetri da lei, tenendo i miei occhi fissi nei suoi.�Sshhh��, sussurrai.Il bacio che ne seguì fu ben più intenso. Inizialmente, non sapeva come reagire mentre le mie labbra cominciarono dapprima a sfiorare e poi a stringere le sue. Dopo qualche secondo, però, si abbandonò all�istinto. Schiuse le labbra, si avvinghiò con le braccia attorno al mio collo e, mentre tentavamo quasi di mangiarci a vicenda, le nostre lingue iniziarono a saettare l�una attorno all�altra, stringendosi in un abbraccio carico di tutta la passione che avevamo represso. Una mia mano circondò sua nuca, scostando i capelli per attirarla a me il più possibile. I suoi avambracci, intanto, si serrarono ancor più attorno al mio collo, fin quasi a farmi male. Quel bacio sembrò durare un�eternità. Ci staccammo solo quando rimasti completamente a corto di fiato. Rossi, col respiro affannato, sembrava chissà per quante rampe di scale ...
    ... avessimo corso.Mi sorrise. Annaspando alla ricerca d�aria, mi disse: �Tu hai completamente perso la testa�.�Si, infatti�, replicai, fissandola con finta aria imperturbabile.�Cos�hai in mente?�, chiese, con voce suadente.�Lasciamo la tua auto da qualche parte. Inventa una scusa con lui, un invito a cena, che so. Stasera sarai soltanto mia. In tutti i sensi�.Arrossì, abbassando gli occhi per un solo istante, prima di tornare a perdersi nei miei.La sua frase successiva, pronunciata con un ampio sorriso e con gli occhi lucidi, mi confermò che non ero l�unico fuori di testa in quel fazzoletto di terra. �Non mi sbagliavo� sei pericoloso�. Scoppiammo a ridere, emozionati ed eccitati.I minuti successivi trascorsero all�insegna della ricerca di un garage per la sua auto, di arrancate e confuse scuse telefoniche e, nel mentre, di abbracci, baci e carezze che non fecero altro che amplificare il reciproco, incontenibile desiderio.Mezz�ora più tardi, stavo già premendo il suo corpo contro la porta della camera d�albergo, mentre la mia lingua continuava ad esplorare la sua bocca e io cercavo, alla cieca, quella dannata serratura.Una volta dentro, richiusi alla svelta il battente, mentre lei già tentava di sfilarmi la maglia. Quando ebbi le mani libere, io feci lo stesso. Tremavamo come due adolescenti, facendo fatica persino a slacciare i bottoni dei jeans o i gancetti del reggiseno. Ma non ci mettemmo più d�un paio di minuti prima di ritrovarci completamente nudi, col mio corpo schiacciato ...