Il tutto per tutto
Data: 10/07/2021,
Categorie:
Etero
Autore: iprimipassi
... letteralmente che metaforicamente.Tra gemiti, urla, sospiri, incitamenti e il mio muovermi rapidamente e quasi con violenza dentro di lei, l�orgasmo ci investì in fretta. Lei venne per la seconda volta, stringendomi a sé e gridando il suo piacere nel mio orecchio. Io mi trattenni qualche secondo di più.Mancava la ciliegina sulla torta.Portai il mio membro, pregno dei suoi umori e al massimo dell�erezione, a un passo dalle sue labbra. Lo imboccò senza dire nulla, per quanto possibile. Leccò via i suoi succhi, bevendoli avidamente. Lo ripulì quasi del tutto. Quando fui sul punto di raggiungere anch�io il picco del piacere, forzai al massimo la sua bocca, riversandole in gola numerosi ed abbondanti fiotti di sperma caldo e denso. In parte le colò fuori dai lati della bocca. Un po� ne raccolse con la lingua, altro glielo riportai alle labbra usando il mio membro quasi come fosse un cucchiaio. Una volta che ebbe ingoiato fino all�ultima goccia, mi sdraiai nuovamente sopra di lei. Il mio sesso, ben lontano dal perdere consistenza, premeva contro la sua gamba, in attesa di ricominciare a donare a lei e a me stesso nuovi, esaltanti orgasmi.Ma prima�La fissai negli occhi. Col mio viso a un passo dal suo. Avvertivo il suo alito investirmi il volto. Sapeva di me. Probabilmente aveva già capito. Sorrise. �Non devi farlo per forza�, mi disse, con un filo di ...
... voce.�No, non devo farlo per forza�, replicai, appena prima che la mia bocca prendesse nuovamente possesso della sua, baciandola con immutata passione, nonostante fosse ancora impastata del mio seme.Restammo con le labbra unite a giocare con le nostre lingue fino a quando il mio sapore non svanì completamente, e il mio membro non tornò a diretto contatto col suo sesso ancora più bagnato.Prima di riprendere nuovamente possesso del suo corpo, afferrai la cornetta del telefono allungando il braccio sul comodino.�Reception? Si, stanza trecentotredici. Vorrei ordinare una cena per due� no, non importa cosa, basta sia abbondante. Fra almeno mezz�ora� si, abbiamo un po� da fare prima� grazie�.Riagganciai. Lei mi guardava sorridendo.�Abbiamo da fare?�, mi chiese, maliziosa.�Non vorrai cenare prima di aver fatto una doccia, vero?�, risposi, facendole l�occhiolino.�Solo se mi fai compagnia��, replicò, abbassando decisamente il tono della voce.Nel mentre, ci alzammo in piedi e, tenendola per mano, la condussi verso il bagno, ammirando il suo corpo morbido e sensuale muoversi sfiorando il mio.�Sarà una compagnia più piacevole di quanto immagini, vedrai��, le dissi, mentre entravamo nell�ampio box doccia e richiudevo le porte scorrevoli dietro di me, un attimo prima di sbatterla contro le piastrelle, fiondandomi ancora a cercare le sue labbra e il suo corpo caldo e fremente.