1. Club Privé Atto III - Orgasmo


    Data: 10/07/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Swann

    ... mare di finzione… dopotutto era una donna, mica poteva dare a vedere che era talmente slabbrata nel culo da non sentire più nulla! Tuttavia, pur sentendola abbastanza dilatata, decisi di inumidirla ancora un poco, per evitare che le dimensioni del cazzo potessero creare qualche spiacevole inconveniente; così, una volta sfilato il dito, glielo ripassai ancora una volta in bocca. Senza essere minimamente schizzinosa ripetè da capo il procedimento, poi la penetrai ancora una volta, questa volta aggiungendoci anche il dito indice. Che vacca… era davvero aperta. Non esitai più. Dopo aver fatto colare un poco di saliva sulla cappella l’appoggiai a quel buco del culo rotto, esercitai una leggera pressione e senza difficoltà scivolai all’interno per una decina di centimetri, allora mi fermai. Che sensazione incredibile: quando la cappella sfonda l’anello dello sfintere il cazzo lo senti come se dovesse esplodere da un momento all’altro. Le pulsazioni delle sue vene son talmente compresse dalle pareti anali da estendere il loro segnale intermittente a tutto il tronco e fino a quel sottile strato di carne che negli uomini separa lo scoto dall’ano. In quel momento, mi capita spesso di sentire una forte stimolazione in quel preciso punto del corpo, una sensazione di “preparazione al piacere” che presto arriverà. Poi si affievolisce, e quello è il segnale d’inizio della battaglia. Lasciai un attimo che quella cagna si abituasse a sentirmi dentro di sé, poi provai a muovermi. Lei se ne ...
    ... stava a testa china sulle sue braccia, ma quando mi mossi ebbe un sussulto, un urlo strozzato sembrò volerle uscire di bocca, ma riuscì a trattenersi. - Male? – le chiesi - No, no… - rispose con respiro affannoso; il mio cazzo, senza essere troppo lungo è piuttosto tozzo, credo che subito un poco di dolore lo provasse, ma non volesse darlo a vedere davanti a tutta quella gente – Su… sfondami dai! Non aspettavo altro, iniziai a muovermi dentro di lei. Le sue budella strette rendevano difficile ma estremamente piacevole la penetrazione. Dal canto suo si toccava la figa dal di sotto, per cui io potei dedicarmi esclusivamente al suo culo, che oltre a sfondare schiaffeggiavo e pizzicavo. Per evitare di raggiungere troppo presto l’orgasmo cercavo di mantenere un ritmo costante ma lei spesso mi urlava di “darci più forte”, al che non potevo resistere dall’accontentarla. Le davo botte decise, profonde, ma lei non demordeva: - Così!.... così!... ancora, dai… fino in fondo.. Ed io facevo del mio meglio, ignorando le sue urla straziate ma attento solo a seguire i suoi ordini. Glielo spingevo fino in fondo, fino all’attaccatura dei coglioni, poi rimanevo così, in pressione, godendo della sua strettezza e della favolosa sensazione di chiuso che provavo all’attaccatura del pene, poi ricominciavo a scivolare dentro e fuori. Il caro Virgilio, peraltro, non era rimasto con le mani in mano: senza essersi ancora svestito, aveva solamente tirato fuori dai pantaloni il suo cazzo depilato e si era ...
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