1. Gaia - Come una farfalla


    Data: 12/07/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: scopertaeros69

    ... che le solcavano le cosce per ogni sua attenzione, e lui incurante e divertito che continuava a liquefarla carezza dopo carezza, sino a che non l’aveva girata sulla pancia. Aveva baciato dapprima la sua nuca e il collo, che aveva offerto come una ragazzina, cosa che in quel momento la fece sorridere, poi era sceso tra le scapole in una teoria interminabile di tocchi gentili ed umidi sulla colonna vertebrale e fianchi. Sapeva cosa sarebbe successo, non aveva scampo, non si era data scampo, se necessario l’avrebbe stuprata, perché era quello che lei le aveva offerto, e in un certo senso quello che stava pretendendo da sé stessa e da lui per essere sua. Aveva leccato con abbondante saliva il solco dapprima e poi si era fatto largo con le mani per aprirla e intrufolare la lingua sulla rosellina, caldi fiotti fluivano tra le cosce mentre divisa tra la paura e l’eccitazione aspettava l’inevitabile. Lentamente le prese le braccia per i polsi e le aprì sul materasso , sistemando prima il viso di fianco sottraendolo al cuscino su cui era appoggiato e spingendolo successivamente sotto la pancia. Qualcosa di viscoso e tiepido colò tra le chiappe, il lubrificante probabilmente...e poi cominciò. Sentì la sua pelle, quella calda pelle che aderendo alla sua la faceva trasalire di intimo calore coprirle la schiena e i glutei, i piedi di lui posizionarsi all’interno della caviglie sfiorandole i malleoli, iniziare a far leva per divaricarle le gambe. Ebbe un piccolo ripensamento che soffocò ...
    ... prontamente, poi cominciò ad avvertire la pressione del suo glande contro il culo, che premeva per farsi strada. Trattenne il respiro pur con la bocca aperta, i seni schiacciati sul materasso, la carne che spingeva per essere accolta, cercò di rilassarsi per facilitare il compito, si era preparata...allenata per questo. Lui spingeva lento e deciso, la sua pelle non cedeva come avrebbe voluto, qualcosa la rendeva tesa, forse le stesse paure di sempre, al contempo desiderava continuasse, divenire sua. La cappella entrò facendosi strada forse un po’ troppo rapidamente, copri la bocca sul materasso, mentre il dolore cresceva insieme al sottile panico di non poterlo gestire e la consapevolezza annunciata che lui sarebbe andato sino in fondo comunque, uno stupro anale concordato, consenziente era ancora uno stupro? Il suo dono doveva essere completo, e lei gli aveva chiesto espressamente di andare in fondo e non fermarsi finché non avesse finito, voleva...doveva essere sua, sebbene ora quella scelta vacillasse. Meccanicamente cercò di richiudere le gambe, prontamente trattenute da quelle di lui, il movimento fece sì di farlo calare su di lei con maggiore decisione e veemenza. Gaia ora si dibatteva sul materasso aperta come una farfalla che sbatte le ali mentre uno spillone la fissa al cartone. Urlò alla fine mentre il suo sacco scrotale le toccava le natiche, provò a muoversi, a ritrarsi, mentre lui ormai era del tutto dentro, ma il peso la inchiodava distesa. Poi iniziò a muoversi, ...