Al supermercato di viale papiniano
Data: 04/01/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Isaac
... disapprovasse tant'è che per stemperare la situazione, peggiorandola ulteriormente, chiesi anche un sacchetto per portarlo via.
Tornando a casa già mi figuravo che nei giorni successivi la cassiera avrebbe trovato il modo di raccontare l'episodio a mia madre: "è venuto suo figlio ieri a comprare un cetriolo confezionato, ha voluto anche il sacchetto; chissà che cosa passa per la testa a questi ragazzi, voi non comprate mai cetrioli!" Ma non mi veniva in mente nessuna scusa plausibile per giustificare quell'acquisto.
Angustiato arrivai a destinazione deciso a non pensarci, m'ero già preparato la scaletta delle cose da fare: da uno scatolone sul soppalco presi una parrucca viola da carnevale, dal cassetto della biancheria di mia madre certe calze satinate auto-reggenti che non le avevo mai visto indosso e da quello di mia sorella uno striminzito reggiseno bianco; dalla mia scrivania la boccetta d'olio santo, come avevo preso a chiamarlo, e mi chiusi in bagno, da cui uscii subito per andare a prendere il cetriolo che avevo riposto in frigo.
Non avevo fretta perché sarei rimasto solo in casa tutto il pomeriggio, così presi la trousse del trucco che era già in bagno e goffamente cercai di rifare le cose che di nascosto avevo visto fare: ombretto, matita per gli occhi, fard, rossetto... dopo pochi minuti e indossata la parrucca l'acerbo adolescente era divenuto una psichedelica ninfetta. Mi spogliai ammirando il mio corpo morbido e appena accennatamente maschile per via ...
... delle spalle larghe e delle quasi imberbi pudenda, indossai cautamente le calze, per via dei miei piedi già sensibilmente più grandi di quelli materni, e il reggiseno che faticai non poco ad agganciare.
Il risultato era mozzafiato, d'un tratto mi sentii assai più attraente, sensuale e femminile della mia insipida compagna di banco, e mi rimirai a lungo nella specchiera a figura intera, girandomi più e più volte, compiaciuto soprattutto di quel culetto irresistibile che avrebbe attizzato qualunque maschio.
Mi inginocchiati e mi unsi medio e anulare d'olio santo, con le dita cominciai a lavorarmi il buchetto che in breve divenne morbido e cedevole, presi il cetriolo e dapprima lo misi in bocca, insalivandolo per buona parte, poi lo bagnai d'olio e lo poggiai alla mia rosellina sbocciata e palpitante.
Respirai a fondo, col cuore che batteva a mille, lo introdussi lentamente, un millimetro alla volta, ansimando e sospirando in un crescendo di emozioni finché, ad un certo punto sentii male: non avevo capito che la forma affusolata era ingannevole e che dopo essere entrato per qualche centimetro, il diametro era divenuto eccessivo.
Combattuto tra la foia della troietta animale in cui m'ero trasfigurato e dal dolore che irradiava dal sedere mi fermai un attimo: da una parte avevo paura di lacerarmi, dall'altra la consapevolezza d'essere dilatato come mai prima di allora mi faceva girare la testa e letteralmente sbavare dalla provocante bocca vermiglia che non riuscivo a ...