1. Ti renderò felice


    Data: 15/07/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999

    ... di me, appresso abbassai la testa verso la sua fica e guardandola negli occhi l�indirizzai con dovizia verso la stanza da bagno continuando a baciarla in bocca la feci adagiare sul bidet:�Dai così, adesso bagnatela per bene� - le dissi io allupato all�inverosimile in quella circostanza.�Di� un po�, come faccio più di così? Come la vorresti?� - chiese lei alquanto sbalordita per l�inattesa occasione.In quel ripiego capii che non sarebbe stato accomodante né facile, per il semplice fatto che dovevo sapientemente farle percepire la condizione senza che potesse afferrarne appieno il significato, cosicché mi slacciai la cerniera, tirai fuori il cazzo puntandoglielo in conclusione verso le labbra, lei non esitò un attimo e lo inghiottì interamente nella sua accogliente cavità. A dire il vero mi faceva male, giacché succhiava troppo forte in maniera accanita e vigorosa non dosando bene i tempi, intanto mi spogliai:�Che cosa ne pensi, facciamo la doccia?� - sollecitò lei.�Aspetta un istante� - ribattei immediatamente io.Dai pantaloni acciuffai il mio rasoio da barba, mi depilai accuratamente i peli accanto al pene e lo scroto: lei era allibita, eccitata e sbalordita al tempo stesso giacché non capiva, tuttavia conclusa la rasatura glielo feci sfiorare con le dita:�Sentilo, ti prego. T�accorgi com�&egrave liscio? Dai, adesso prova a succhiarlo, &egrave tutto per te� - l�invitai io ormai accalorato a dovere.Lei si chinò e continuò quello che aveva tralasciato prima, poiché mi stava ...
    ... facendo ancora male, tuttavia non era precisamente quello che volevo. La riavvicinai al mio viso e la baciai dolcemente, le mie mani premevano sulla sua schiena, le braccia l�avvolgevano, sennonché le sussurrai all�orecchio:�In questo momento spetta a te� - e le mostrai il rasoio.Io credo che, di tutte le volte che ho aperto bocca su questa terra, mai come in quel momento ho saputo pretendere rivendicando una cosa con tale maestria. Dopo un attimo lei era in piedi appoggiata sul bordo del lavandino con un piede sulla lavatrice, io invece, inginocchiato ai suoi piedi avevo iniziato la mia prima replica del barbiere di Siviglia, il ben noto Figaro, dato che in nessun caso come allora quel nome fu più appropriato. Dopo averla fatta sciacquare abbondantemente la condussi sopra il tavolo della cucina, adesso lei era sdraiata davanti a me con le gambe spalancate, io ero dentro di lei, mentre i colpi delle reni scandivano quegli insoliti e quei lussuriosi ansimi.Lei godeva di quella penetrazione spassandosela, però non avrebbe mai raggiunto l�orgasmo. Era abituale, direi convenzionale che lei prendesse l�iniziativa, perché ogni qualvolta riteneva fosse giunto il momento dell�apice finale si scatenava urlando, io provavo piacere con il mio orgasmo e lei individualmente con il suo. Io notavo che in quelle movenze non esisteva affetto, non c�era attaccamento né coesione né dedizione, soltanto un puro atto meccanico, un�azione ripetitiva per gratificare lo svuotamento puntiglioso e ...