Ti renderò felice
Data: 15/07/2021,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999
... secrezioni che adagio dipingevano quelle pieghe: adesso luccicava. Per la prima volta sentii il sano e intatto odore della voglia d�una donna, della mia donna. Tante volte, mi ero trovato prima di quel momento in situazioni in cui la mia partner eccitandosi si era bagnata all�inverosimile, eppure giammai mi ero soffermato ad ascoltarne saggiandone il profumo: ebbene sì, non c�era dubbio, acuto e pungente quel profumo, impossibile sbagliarsi, perché dalle narici picchiava forte innalzandosi fino alle mie tempie. Le mani, in seguito appoggiate sulle sue ginocchia iniziarono ad accarezzarle la pelle delle cosce e con cautela scendevano verso quel centro del piacere.Le contrazioni muscolari aumentarono rincarando l�intensità, io sfiorai quelle piccole labbra e lei rudemente sobbalzò: sommessamente le carezze con la punta delle dita iniziarono a farsi più pigianti, girando dalla vagina all�ano. Io mi bloccai e sentii il suo corpo fremere per la delusione, quasi un senso di sconforto l�assalì, perché percepivo ogni cosa amplificata e adesso potenziata migliaia di volte rispetto alle precedenti esperienze, cosicché avvicinai il viso alla sua fica, lei lo voleva. A pochi centimetri di distanza incominciai a soffiare amabilmente, il mio tentativo peraltro vano era quello d�asciugare leggermente la sua fica per renderla ancora un po� più ricettiva e sensibile: inutile però asciugarla, perché la concretezza e la sensibilità avevano ambedue raggiunto cime elevatissime.Questa volta fu ...
... la punta della lingua a sfiorarla, lei sobbalzò nuovamente, così come le dita, con la punta della lingua io giravo magistralmente intorno a quella splendida fica, arrivando a importunarle inevitabilmente pure il buchetto. Dall�ano, infatti, percorsi in verticale tutta la fessura e prima d�arrivare a quello che credevo fosse il clitoride, mi fermai prima, perché sulla mia lingua io avevo raccolto accuratamente i suoi preziosi e succulenti fluidi di femmina, i suoi naturali liquidi. Io mi risollevai guardandola in viso con la lingua di fuori, impregnata di quel tanto piacere catturato dalle sue intimità e rimasi qualche secondo a scrutarla negli occhi: in conclusione deglutii il suo piacere, lei sobbalzò di nuovo nel guardarmi. Questo adesso era diventato un nuovo gioco e mi piaceva, gradiva addirittura assai anche a lei, in tal modo ripercorsi la vagina, però questa volta proseguii sul clitoride. Una volta raggiunto, oltre a sobbalzare le sfuggì un gemito, quello era il clitoride. Io mi soffermai leccandolo con la punta prendendolo completamente in bocca, iniziai così a succhiarlo e mordicchiarlo lievemente. Con cautela sentivo crescere la tensione di Linda, dato che lei s�agitava a ogni bacio, a ogni leccata e a ogni piccolo morso. Alla bocca accompagnai le dita, ogni mio senso ascoltava captando gli effetti e le reazioni di quel corpo. Lo compresi soltanto più tardi, non era infatti né coscienza né impegno né cervello, perché quella finezza e quella sensibilità proveniva da ...