1. La lepre pazza - tlaxcala (16° capitolo)


    Data: 17/07/2021, Categorie: Lesbo Autore: Samuela

    ... mi penetrò con due dita la vagina da con decisione.- Mi piegai in avanti invitandola ad insistere, ma lei, con mia sorpresa, mi abbandonò d’improvviso ed uscì dalla camera.-
    
    Allora stupita del fatto guardai verso il letto dove Kimberly si era impossessata del quasi adolescenziale corpo di Nora e se lo stava manipolando con quel suo modo lento e risoluto che io ben conoscevo.- Nora s’inarcava sotto quelle carezze lascive ed imprevedibili lanciando flebili mugolii di piacere……..e, stavo quasi per lanciarmi anch’io in quel duello di godimento, quando Ana rientrò nella stanza quasi correndo.- In mano aveva uno “strap-on” con tanto di supporto in cinghie e lastex: il fallo era lungo ed enorme.- La guardai con un certo timore mentre se lo applicava e nei suoi occhi scorsi una bramosia così laida da non averla vista mai nemmeno sul volto del maschio più infoiato.- Mi ricordava il viso di un fauno mitologico: forse Pan che si apprestava allo stupro di una ninfa appena catturata.- Non feci a tempo ad interrogarmi sul fare che Ana era di di me con forza bestiale ed un sorriso semi-sadico sulla bocca; mi spinse bruscamente sul letto ed abboccò la punta di quel falso pene alla mia vagina così ben vischiosa che a quell’introduzione fece poca resistenza.-
    
    Mi preparai a ricevere un colpo deciso come fanno i maschi virili, ma al contrario Ana mi penetrò con un movimento lento, deciso, continuo e profondo sino a comprimere la plastica che sosteneva quel membro lunghissimo sul mio monte ...
    ... di Venere.- Mi guardò con una smorfia di trionfo, ma soprattutto colsi il suo sguardo diretto verso Nora come a comunicarle: - Guarda come ti chiavo Samuela! – Fu solo un attimo, perché poi compres,i una volta per tutte, quale fosse la furia di un maschio condannato a vivere nel corpo di una donna: Ana si scatenò in una danza veloce e ritmica penetrando nella mia vagina con colpi forti e secchi.- Sentivo male, lo strapon era troppo lungo ed io ero al massimo della dilatazione, ma quel dolore faceva parte di quell’esperienza pazzamente lesbica.- Allora mi abbandonai a quell’ossessa che danzava sul mio sesso tenendomi inchiodata al letto con le mani sulle mie spalle mordendomi e suggendomi i capezzoli di quando in quando.- Cominciai a sentire il piacere che saliva dalle mie natiche verso le cosce.- Il clitoride pressato così violentemente mi procurava dei sussulti improvvisi.- Cercavo di inarcarmi, ma implacabile Ana mi teneva, mi eccitava, mi sfondava.- In quel momento la udii distintamente, prima furono mugolii di piacere, poi si scatenò in un turpiloquio violento ed indescrivibile: - Ahhh….siii…andale puta…vés como te cojo.siiiii…soy tu duena marranita……….sii me gustas…andale ahorita te hago gozar como loca!!! – La mia vagina sotto quei colpi cominciò a gonfiare, aumentava la pressione interna…..Ana se ne accorse e sfilandosi all’improvviso lasciò che mi liberassi di un’eieculazione abbondante con uno,…due…tre… schizzi di un liquido vischioso misto ad urina.- Cacciai un urlo ...