1. Giusy, una ripetizione molto eccitante


    Data: 29/08/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: ringo00, Fonte: Annunci69

    ~ATTENZIONE ~ QUESTO RACCONTO È UN'OPERA DI FANTASIA. OGNI RIFERIMENTO A PERSONE, LUOGHI O FATTI REALI È PURAMENTE CASUALE
    
    Da ragazzini è normale, o almeno credo, elevare una donna o una ragazza più grande a propria musa ispiratrice per... Beh, ci siamo capiti, no?
    
    Per il gruppo di ragazzini di cui faceva parte anche il sottoscritto la ragazza presa come adolescenziale sogno erotico era lei, e soltanto lei: Giusy. Già, proprio Giusy, quella bella ragazza che abitava a metà via. 19 anni, capelli corti color castano scuro, occhi scuri molto espressivi, un bel faccino paffuto e un sorriso che letteralmente ti scioglieva il cuore. Fisicamente era, come dire, paciarotta, o curvy, come volete, ai miei occhi era meravigliosamente soffice: un bel sedere abbondante e morbido alla vista, fianchi larghi da manza, forse un pochino di ciccia sulla pancia e soprattutto... Un paio di tette enormi, credo che anche molte donne adulte la guardassero con una punta di invidia; all'epoca non capivo niente di taglie di reggiseno, ma una cosa era certa, le tette di Giusy mi mandavano letteralmente fuori di testa. Più di una volta, io e i miei amici la sbirciavamo di nascosto quando prendeva il sole in spiaggia, d'estate: stendeva il suo salviettone e si crogiolava beata, e noi a sbavare al pensiero di quel ben di dio celato dal costume; tra di noi immaginavamo come fosse il suo corpo: secondo me è così, diceva uno, secondo me è cosà, e via così, a tormentarmi il cervello e poi anche ...
    ... qualcos'altro. Credo che Giusy lo sapesse che le morivamo dietro, sorrideva ai nostri goffi tentativi di farci grandi ai suoi occhi, e lasciava correre, facendosi guardare un po'.
    
    Ma nessuna di quelle osservazioni poteva competere con quello che mi capitó una volta... I miei voti a a scuola non erano proprio un bijoux, e così fui costretto a prendere ripetizioni, e indovinate un po' chi sarebbe stata la mia prof? Indovinato, proprio Giusy, fresca di laurea, che accettò di buon grado l'incarico. Emozionatissimo, mi recai a casa sua, mi fece accomodare nella sua cameretta dove c'era un tavolo e mi misi al lavoro. Mi resi però conto che mantenere la concentrazione sarebbe stato molto difficile: Giusy leggeva un libro mentre io facevo i compiti, controllando ogni tanto i miei progressi; solo che portava una canotta dalle sottilissime spalline, che sembravano trattenere a fatica quella latteria.
    
    Non aveva il reggiseno, me ne ero accorto durante uno dei controlli, quando mi aveva accidentalmente posato il seno sulla spalla. Lo sguardo, tentato da quella visione, abbandonò ben presto i libri per fissarsi sul suo seno: due collinette rosa con una valletta nel mezzo... Quanto avrei voluto perdermici, in quella valle...
    
    "Ti godi la visita?"
    
    La penna mi cadde di mano: se ne era accorta che le fissavo il davanzale??
    
    Giusy mi guardava con un sorrisetto:"Non lo sai che le ragazze si guardano sempre negli occhi?"
    
    Mormorai una scusa, con lo sguardo a terra e il viso in fiamme. Giusy ...
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