Ma chi me lo doveva dire ... (3)
Data: 20/07/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: reninytxis, Fonte: Annunci69
-Già fatto?
Trasalii! La voce apparteneva ad una ragazza di circa vent’anni che col suo pedalò si era avvicinata al nostro.
-Prego? – finsi naturalezza, sfacciata naturalezza, visto che si era avvicinata proprio dal lato dove poco prima eravamo Giò ed io. Con un secondo sguardo mi accorsi che la ragazza non era sola: accanto a lei c’era una quarta abbondante che si accompagnava ad una splendida, credetti, trentacinque- quarantenne. Ridacchiavano tutte e due, due magnifici esemplari di umanità al femminile. La ragazza già abbronzatissima, con grandi e profondi occhi scuri che contrastavano con fluenti capelli di un bellissimo castano dorato, un bel fisico: una vera gioia per gli occhi. Ma l’altra passeggera era qualcosa di spettacolare! La chioma di un castano ramato faceva da cornice a due incredibili occhi verdi e a richiamare i capelli una collana di corallo rosso autentico insinuava un ciondolo a forma approssimativa di croce nel solco dei seni che già vi ho presentato.
-Dico – fece la ragazza – siete appena arrivati e già ve ne andate? Già finiti i giochini?
Sorridevano entrambe con disinvolta malizia. Non avevo idea di come ribattere. Guardai Giò per qualche suggerimento e con grande sorpresa vidi che era totalmente concentrato sulle nuove arrivate. Ebbi la netta sensazione che avesse notato qualcosa che a me era invece sfuggita.
-Si, l’acqua è troppo fredda. – disse.
-Che ne dite di riprovare più tardi, magari in un posto un po’ più confortevole? – ...
... stavolta fu la signora a parlare, una voce calda, leggermente roca e straordinariamente sensuale.
-Ottima idea! – fece Giò. Per tutta risposta la ragazza lanciò un oggetto giallo sul nostro pattino che Giò afferrò al volo. Era uno smartphone nella sua custodia impermeabile e galleggiante e Giò non perse tempo a digitare qualcosa prima di restituirlo.
-Ci si sente! – disse la ragazza virando verso la riva ed allontanandosi.
-Che è successo? – chiesi issandomi sul pedalò.
Giò mi sorrise sornione.
-Ho chiamato il tuo cellulare, così abbiamo il suo numero.
La mi espressione dovette essere davvero buffa perché Giò scoppiò a ridere. Mi baciò e mi spinse giù.
-Guarda che non abbiamo ancora finito!
Lo strinsi forte, con passione.
Accarezzai a lungo la sua schiena liscia scorrendo con la punta delle dita il solco della spina dorsale, lentamente, giù fino al punto in cui si fondeva con quello delle natiche sode, dure anzi, come di marmo. Stringevo tra le mie braccia un’opera di Fidia.
Si fermò un attimo, a guardarmi.
-Dio! Mi ci perderei in questi occhi!- mormorò. Lo afferrai per la nuca e lo schiacciai contro di me, spingendo la mia lingua dentro la sua bocca e succhiando con foga la sua. Sentii il suo giovane membro riprendere vita e volli afferrarlo per sentirlo pulsare tra le mie mani. Rotolammo, invertendo la posizione: lui sotto. Ma non era quello a cui stavo pensando.
-Siediti! –gi dissi. E scivolai in acqua.
Così seduto sul bordo del pattino ...