Sedotta e munta
Data: 22/07/2021,
Categorie:
Lesbo
Autore: nippyslurp92, Fonte: Annunci69
... e bevendo avidamente tutto il mio dolce nettare.
Non ho idea per quanto tempo andarono avanti a mungermi, perché era quello che stavano facendo: le loro bocche calde, umide, accoglienti e golose mi stavano succhiando i capezzoli, succhiando tutto il mio latte come fossi una mucca. Mi sentivo calda e bagnata tra le gambe ma non ci pensavo neanche a toccarmi perché volevo che tutto il mio piacere fosse concentrato sulle mie tettone che finalmente ricevevano l’attenzione e il trattamento che meritavano.
Una delle ragazze prese con entrambe le mani la mammella che stava ciucciando e cominciò e fare uno stupendo massaggio, partendo dalla base e poi verso la punta, come se volesse aiutare il latte ad uscire meglio: fu presto imitata dalla sua amica e così mi ritrovai a tutti gli effetti sottoposta ad una vera mungitura, con le mie tette che venivano palpeggiate e tirate al fine di farne sgorgare bianco nettare mentre i miei capezzoloni venivano spompinati con avidità e ingordigia.
Sembrava che quelle due non volessero fermarsi mai: a me sembrava di impazzire. I loro gemiti di apprezzamento e goduria, insieme con il suono delle loro calde lingue, della saliva e della poderosa suzione delle loro bocche riempiva la stanza e la mia testa. Non osavo muovermi, rimanevo lì, intrappolata da quelle due bocche serrate sui miei giganteschi capezzoli rosa e succosi.
Le due ninfe massaggiavano le mie tettone, aiutandosi con le mani che a stento reggevano i miei seni pesanti, e ...
... spompinavano golosamente i capezzoli, bevendo il mio latte che sembrava aumentare più la suzione andava avanti. Mi sentivo usata, munta e svuotata. Non potevo oppormi anche se lo avessi voluto, ma sentivo che non lo volevo, non potevo, dovevo lasciarle succhiare, mungere, bere, aspirare… Stavo godendo come non mai e loro non smettevano, giocavano di squadra, sembrava che si fossero preparate un copione: dovevano fare molte cose insieme quelle due…
Continuarono a mungermi golosamente, ogni tanto staccavano le labbra a ventosa solo per darmi qualche succulenta leccata o titillarmi i capezzoloni fradici e abusati, per fare in modo che non perdessero sensibilità – anche se mi sembrava impossibile che ciò potesse avvenire – e poi via, di nuovo a spompinare le mie succosissime tettone, succhiando come se le mie poppe ricolme di latte fossero ciò che dava loro energia. A me sembrava invece che l’energia vitale me la stessero succhiando via insieme al latte ma non potevo fermarle né farle smettere. Era una dolce condanna e una tortura ancora più succulenta e appetitosa. I capezzoli erano talmente sensibili ormai che quasi cominciarono a farmi un po’ male quando la suzione di quelle bocche sensuali e inarrestabili diventava più ingorda ma il piacere era talmente tanto e indescrivibile che non mi importava.
Gemiti uscivano dalle mie labbra in modo incontrollabile, andando a mischiarsi con i loro versi sensuali di apprezzamento e con il suono della suzione delle loro bocche ...