Il poker è anche un gioco: io, elena e franco.
Data: 26/07/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69
... strafiga. – Le dissi.
Mi inginocchiai, le portai una mano alla figa per tenerla e cominciai a morderle il culo. Era bagnata. Godeva e sapeva che me ne ero accorto.
Tornai in piedi e le infilai le dita nella fessura del culo, finché non le toccai il buco.
- Spogliati del tutto.
Lei con calma obbedì e restò di schiena, mentre mi toglievo l’accappatoio lasciando in bella vista il pene in piena erezione. Il marito, raggomitolato nella poltroncina si premeva le mani sulla bocca. Mi avvicinai da dietro, le appoggiai il cazzo alle natiche e la abbracciai tenendomi alle tette. Non riuscì a restare indifferente, anche se voleva dimostrare al marito di essere del tutto passiva.
Mi portai nel letto e mi misi comodo come un pascià sui cuscini, quasi seduto, gambe ben aperte. Fava all’insù.
- Vieni a farmi un pompino. – Le ordinai, in modo che lo sentisse anche lui.
Lei si girò e la vidi per la prima volta nuda di fronte. Aveva una righina verticale di pelo, anche quella sembrava in invito direzionale per il cazzo.
Salì con le ginocchia sul letto e si avvicinò a me come una cagna docile e ammaestrata. Portò lentamente il viso al cazzo e lo studiò attentamente. Il mio pene è di notevoli dimensioni, almeno così mi dicono. Sarà una ventina di centimetri (il retto è 22), ma soprattutto avrà un diametro di 4 centimetri. Sentii il suo alito sulla cappella e poco dopo le sue mani abbassarono con dolcezza il prepuzio. Mi preparai a godere, perché il calore e l’umido ...
... della saliva sono una miscela esplosiva. Se poi ha la lingua abile, è un solluchero.
Lei indugiò molto, facendosi desiderare. Ma poi si infilò la cappella e la succhiò facendosela scorrere tra lingua e palato. La lasciai fare e poco dopo se lo spinse fino alla gola. Sapevo che il mio cazzo piace alle donne, forse per il sapore, forse per le dimensioni, forse perché è liscio e turgido. Mi resi conto che piaceva anche a lei, perché continuava a farselo scorrere piano a corsa lunga. Cominciai a reagire alle sue sollecitazioni. L’uccello interagì con la sua gola e mi fece prendere un ritmo che velocemente mi avrebbe portato alla eiaculazione. Mi lasciai andare alle sue fauci e dopo un po’ iniziarono le pulsazioni che annunciavano l’uscita dello sperma a fiotti. Quando sborrai cominciai a gridare come sempre e le riversai lo sperma a lunghi getti in bocca. Lei lo ingoiò tutto fino in fondo e io l’apprezzai.
Continuò a leccarmelo anche mentre era in posizione di riposo e pian piano il cazzo riprese vita. Elena era brava, ci sapeva fare.
Ora volevo chiavarla.
- Fermati, – le dissi. – Infilatelo.
Lei a malincuore obbedì e si portò sopra di me. Cercò con la figa il cazzo e se lo infilò.
- Vai piano e fallo scorrere sempre fino in fondo in modo che lui lo veda scomparire dentro di te.
Obbedì con piacere.
Cominciò a sbattersi e la lasciai fare finché non decisi di prendere in mano la situazione.
La presi così e senza sfilarlo la voltai con la schiena sul letto e ...