1. Ogni maledetto weekend (parte sesta)


    Data: 27/07/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Stalio, Fonte: Annunci69

    ... verso di loro, Rita aveva già tutta la faccia piena di sperma e dalla bocca colava una specie di cascata che arrivava fino a terra, e continuava a segarlo con la cappella in direzione della bocca, che teneva spalancata per accogliere gli ultimi schizzi.
    
    Lo spettacolo mi sconvolse all'inverosimile, tant'è che mi chiusi in bagno e mi masturbai, immaginandomi al posto di Rita.
    
    Con Arturo mi incrociai dopo un paio d'ore, in realtà quel pomeriggio avevo fatto di tutto per evitarlo, ma me lo trovai davanti all'improvviso vicino alla porta d'ingresso mentre lui stava uscendo, e mi bloccò: "Elena ti è piaciuto lo spettacolo?"
    
    Non sapevo che conoscesse il mio nome, risposi: "Insomma...mi aspettavo qualcosa di più, specialmente da te."
    
    Mai stuzzicare un uomo in quel campo, puoi ottenere solo due risultati: o lo butti giù, o lo trasformi in una specie di toro che ti carica finché non ti prende e ti incorna. Indovina cosa ottenni con Arturo?"
    
    "Immagino."
    
    "Lui se ne uscì in modo diplomatico: "Infatti, volevo giusto chiederti qualche suggerimento per migliorarmi. Ti aspetto in camera mia tra un'oretta, è al secondo piano, la porta di fronte all'ascensore. Così mi dai qualche dritta."
    
    "Non ci penso neanche. Sei il capo di mio marito. Un proverbio siciliano dice: 'Non cagare dove mangi e non mangiare dove caghi.' Quindi non verrò, ma tu puoi chiamare Rita, lei non si fa di questi problemi."
    
    "Potrei chiamare Rita, oppure la tua amica Chiara, ma io voglio ...
    ... te."
    
    Quindi anche Chiara faceva parte del suo harem. Effettivamente avevo percepito un pizzico di gelosia, prima, in giardino.
    
    "Mi dispiace Arturo. Come si dice: Non c'è trippa per i gatti. Quindi, ciao." E mi allontanai.
    
    Si arrese? Macché! Cominciò a martellarmi di sms sul cellulare, e non so proprio come facesse ad avere il mio numero."
    
    "Lo so io: in azienda abbiamo un registro, dove sono annotati tutti i recapiti dei dipendenti, indirizzo, telefono, nomi dei componenti famigliari. Gli è bastato collegarsi col tablet alla rete aziendale."
    
    "Ecco. Avevo paura che l'avesse chiesto a qualcuno."
    
    "Ma tu eri già stata con altri, vero?"
    
    "Si, quello si. C'era stato Marco, al centro commerciale, il vicino dei miei e il tedesco."
    
    "Allora perché non accettasti subito di vedere Arturo?"
    
    "Mi sembra ovvio! Per te. Non volevo sputtanarti sul lavoro."
    
    "Haaaa. Grazie. E cosa ti fece cambiare idea?"
    
    "Una foto del suo arnese, ed anche un'altra cosa: il calcolo che, ma non lo sapevo ancora, non ne ero certa, se ci si poteva incontrare con lui in azienda, per me sarebbe stato come fare bingo. Tu c'eri, eri lì."
    
    "E se questo non fosse stato possibile?"
    
    "Me ne sarei fatta una ragione. Comunque rimanevano sempre i 'pomeriggi di svago'."
    
    "Si, effettivamente. Continua il racconto."
    
    "Ad un certo punto smisi di rispondere ai messaggi, avevo bisogno di riflettere. Alla fine presi la decisione. Così, circa all'ora stabilita, salii al secondo piano e titubante bussai alla ...