Tra Jacopo e Silvia
Data: 29/07/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Ste284, Fonte: EroticiRacconti
... inizia a fottermi di nuovo, questa volta da dietro, questa volta tenendomi per i miei capelli biondi che non sono lunghi un km però lo sono quanto basta per certe cose. Io ero la, con il cazzo intrapppolato tra la superficie della porta e i miei addominali, che veniva compresso e massaggiato dai suoi colpi spietati e lubrificato dal mio seme e sudore. Io avevo anche la faccia contro la porta, schiacciata su un lato e gemevo, un po’ di dolore e un po’ di piacere. Ad un certo punto sento dei passi provenienti da dietro la porta e poi silenzio. Sapevo che altri non poteva essere che Silvia, e infatti dopo poco ecco bussare alla porta (ora io avendo l’orecchio destro appiccicato alla stessa ho percepito quei timidi battiti come fossero martellate). E poi la voce di Silvia :” ragazzi che fate di bello? Guardate che giù è pronta la roba da bere”. In quello Jacopo risponde e dice :” ci stiamo divertendo un pochino qua, vuoi unirti a noi?” Apre la porta (dopo avermi spostato) e Silvia con estrema disinvoltura entra e vedendoci ridotti così si mordicchia il labbro inferiore e mi lancia un’occhiata arrapata. Aveva solo un paio di mutande addosso e una maglietta, si era sicuramente lavata anche lei. Con fare sinuoso si siede sul letto di Jacopo, si sfila le mutande lasciandole cadere a terra e spalanca le gambe mettendo in mostra la sua vagina da cinquantenne con quel ricco cespuglio castano chiaro che ha in mezzo alle gambe, folto ma curato. Dice :” ok dai ci sto, ma non una cosa ...
... troppo lunga che sennò poi non abbiamo più energie per finire la fuori con gli alberi da frutto”. Dovete sapere cari lettori che in quella famiglia la parola incesto non è affatto sinonimo di tabù, anzi, c’è chi ci ha perso la verginità con quella pratica. Ad ogni modo, io mi appresto a mettermi a pecora davanti a lei, iniziando timidamente a leccarle le piante dei piedi (che erano nere per il fatto che camminava a piedi nudi tutto il giorno la in campagna) per poi passare ai suoi polpacci, cosce, inguine ed infine la.... Gliela leccavo con vigore, slappata dopo slappata, come un segugio farebbe con il suo osso. Assaporavo i suoi densissimi umori biancastri, il leggero aroma di pesce che mi pervadeva le narici, il sapore agrodolce del suo piacere che ingoiavo voracemente amplificava il piacere che mi stava dando Jacopo da dietro, che certamente non era rimasto la a guardare, anzi si stava dando da fare notevolmente. Ero la, tra il martello e l’incudine, ebbro di godimento e di felicità. Ad un certo punto decido di avanzare, spingendomi più verso Silvia, questa volta con il mio membro. Lo punto nella sua dolcissima fica e inizio a penetrarla. Spingo a ritmo con Jacopo, arretrando lui spinge e avanzando lui esce, questo causa un picco di piacere che accentuato dai suoi colpi e dalle contrazioni vaginali di Silvia mi ha causato un secondo potentissimo orgasmo. Ero venuto dentro di lei, sapevo di poterlo fare e che non ci sarebbero stati pericoli. Questo evento ha prodotto un orgasmo ...