Onde di travolgente lussuria - Racconti Erotici

Onde di travolgente lussuria

Appena entrai in hotel sentii gli sguardi degli uomini attaccarsi alla mia pelle come una maglietta bagnata.

Ero vestita, ma a tutti gli effetti ogni parte di me era oscenamente esposta agli occhi di tutti.

Mio marito mi seguiva con lo sguardo basso, sapevo che la cosa lo imbarazzava ed eccitava allo stesso tempo, ma quella mattina avevo voluto forzare subito le cose, eravamo in vacanza e la mia voglia di farmi desiderare era alle stelle.

Indossavo zoccoli allacciati alla schiava ed un abito camicia in voile, bianco e completamente trasparente, senza intimo n'è sotto ne sopra, il mio sesso ed i miei seni piccoli ma impertinenti erano alla merce' di chiunque volesse guardarmi.

Consegnammo le prenotazioni ed i documenti alla reception, dietro di me sentivo una anziana signora redarguire il marito che si era fatto pizzicare a guardare il mio splendido culetto.

Mi posizionai a gambe leggermente divaricate, i tacchi degli zoccoli mi davano una posizione particolare, slanciata e invitante, superata la trasparenza dell' abitino la mia figa era chiaramente visibile, le labbra rasate incorniciavano il clitoride che sotto gli sguardi di tutti si stava via via inturgidendo.

Il ragazzo che ci porto' le valige in camera tenne un atteggiamento professionale e distaccato mentre l'ascensore saliva all'ultimo piano dove avevamo prenotato una delle suite, questo suo atteggiamento mi fece eccitare ancora di più, era un bel ragazzo moro sui venticinque, al dito portava la ...

... fede e probabilmente stava tentando disperatamente di rispettare quel giuramento mentre i miei piccoli capezzoli duri gli si puntavano contro nello spazio angusto dell' ascensore.

Volli punirlo, entrati in camera mio marito che aveva capito la mia voglia di essere guardata gli diede una lauta mancia e mentre il ragazzo era andato a prendere lo champagne che gli aveva ordinato la mia tunichetta di voile era già scivolata ai miei piedi ed il mio corpo statuario era completamente nudo tranne che per gli zoccoli.

Quando lo sentimmo bussare alla porta, mio marito gli disse di entrare.

Io ero completamente partita, in ginocchio con il suo cazzo piantato in bocca.

Il ragazzo rimase sorpreso e chiaramente a disagio, con naturalezza mio marito chiese che ci fossero riempiti due calici, e mentre il cameriere ci serviva, tentando disperatamente di non fissare la mia bocca che lavorava i testicoli, mio marito inizio' a sorseggiare lo champagne.

Intanto che la cappella mi fotteva la gola fissavo il ragazzo con i miei occhi profondi, stravolti dal piacere di quello che stavo facendo provare al giovane.

I suoi pantaloni erano colpevolmente gonfi.

"Signori posso andare?"

Chiese con la voce che tremava.

"Aspetta, mia moglie non ha ancora bevuto"

E mentre lo diceva quattro schizzi di calda sborra mi si scaricarono in corpo.

Presi la coppa di champagne e con ancora un rivolo di sperma che mi colava sui seni lo ingoiai in un solo sorso, poi passai il calice al ...