Livia
Data: 30/07/2021,
Categorie:
Trans
Autore: Danytrv, Fonte: Annunci69
... toccarlo. Era duro, grosso, percorso da nervi e vene pulsanti ma la cosa più stupefacente era il rosso della cappella umida. Quasi inconsapevolmente con mano tremante lo impugnai, feci quello che mai avrei pensato possibile fare. Mossi la mano qualche volta poi attratta come un ape dal polline chinai la testa e lo presi in bocca. Succhiai e mossi la testa, amavo sentire la mia bocca piena della sua virilità, pose la mano sulla nuca e assecondò i miei movimenti. Leccavo l’asta fino alle palle per poi riprenderla in bocca, sentivo il suo respiro ansante e le sue mani sul mio sedere. Dopo un non so quanto la mano premette forte sulla nuca e un getto di liquido denso e scivoloso mi riempì la bocca, serrai le labbra sul cazzo per non far scivolare fuori niente e quando Maurizio mi lasciò libera mi rialzai, aprì lo sportello e sputai in terra il suo piacere. In quell’istante provai vergogna di me stessa. Ma che avevo fatto? Cosa ero! Maurizio si ricompose e mi offrì un fazzolettino di carta. Disse qualcosa poi lo sentì mettere in moto e solo allora ebbi il coraggio di guardarlo e di dire “ Scusami, non dovevo, non lo avevo mai fatto. Ti prego riaccompagnami a casa!” Fu gentile non parlò e mi riportò a casa, scesi dall’auto e lo salutai con un gesto. Entrai in casa e andai in camera mi specchiai sulle labbra nessuna traccia di rossetto, in bocca avevo ancora il suo sapore, ero sconvolta. Mi spogliai, mi struccai e lavai i denti facendo sparire ogni traccia di Livia e di quello che ...
... aveva fatto. Non riuscivo a prendere sonno, rivivevo ogni momento di quella serata, ricordavo il sapore e il piacere che avevo provato senza riuscire a capacitarmi della cosa.
La domenica mattina ancora ero ancora scossa. Alle 11 ricevetti un messaggio “ Passo alle tre, fatti trovare pronta, un bacio!” Risposi che non era possibile, che era stato uno sbaglio. La mattinata corse via, avevo sistemato le cose di Livia in busta per gettarle via decisa a porre termine a quella follia. Un errore si può commettere ma perseverare è da stupide!
Alle 15.30 suonò il campanello di casa, ero in pantaloncini e t-shirt pesando a chi potesse essere aprì la porta e davanti a me c’era Maurizio! Cercai di chiudere ma entrò a forza. Mi squadrò da capo a piedi “ Non accetto un no. Non puoi farmi questo, illudermi così!” Gli risposi che era matto, che non avevo illuso nessuno e poi non vedeva che ero un maschio? A quest’affermazione sbottò in una risata “ Tu maschio? Ma non vedi come sei vestita, quei pantaloncini stretti, le gambe levigate e la maglietta che ti sta come una seconda pelle, manco ti accorgi che ti sei vestita come una donna? Ora preparati che usciamo” m’intimò.
Chinai gli occhi, i pantaloncini erano strettissimi tanto che li sentivo tra le natiche, la maglia era aderentissima al punto che si vedevano i capezzoli turgidi ed ero a piedi nudi sulle punte. Un pensiero mi folgorò, aveva ragione inconsciamente mi ero vestito a quel modo. Con autorità ribadì " Fai presto!". Quasi ...