1. La mia prima volta


    Data: 31/07/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: genesis

    ... Marco. La casa affittata dai suoi genitori distava poche decine di metri dalla nostra e, approfittando della finestra che avevo lasciato appena aperta nella mia stanza, era sgattaiolato da me. Rimasi impietrita, il desiderio di passione bruciava dentro il mio ventre ma nella mia testa prevaleva la paura che suscitavano in me i suoi occhi. Ero la sua preda, mi guardava con sguardo bramoso e avermi lì, a pochi passi, lo aveva reso più desideroso. In un istante sentii il suo respiro sul mio collo, il calore delle sue labbra prima sulla mia guancia e poi sulle mie labbra mentre le sue mani, sicure di se, strapparono con forza prima la mia maglietta, poi il pantaloncino ed infine il mio slip bagnato che mio cugino, con sguardo trionfante, portò al naso e, dopo averlo odorato profondamente, lasciò cadere ai miei piedi. Ero paralizzata, la paura di sapere cosa stesse per accadere mi aveva immobilizzata, ma più forte ancora era il desiderio di essere presa, di essere finalmente amata dall’uomo che desideravo da sempre. Quanto avvenne dopo fu per me una scoperta nuova, ben lontana dai semplici ed innocui desideri di una ragazzina alle prime armi. Con energia Marco mi tirò a se, il mio mento appoggiato al suo petto, i miei occhi diretti verso il suo sguardo fiero, un braccio teso lungo lo il mio fianco con la mano incastrata nella sua mentre l’altra, guidata con fermezza, si faceva strada sotto la cintura, dove si trovò bloccata a stringere un piacere ben più grande di quanto ...
    ... potessi immaginare. Prima che me ne accorgessi la cintura era sciolta, il pantalone non ci separava più e il suo volto affondava nel mio, in un bacio che non sapeva di amore, ma di ipocrita rassicurazione per quanto stava per accadere. Il mio pensiero e i miei occhi non riuscivano a tenere il passo di ciò che le mie labbra toccavano e così, mentre ancora credevo di guardare i suoi occhi mi ritrovai inginocchiata sul pavimento, una mano ancora imprigionata tra il suo petto e le sue dita e l’altra a farmi da sostegno, aggrappata alle sue natiche, mentre il mio volto sprofondava nel suo pube e le mie labbra accoglievano lentamente nella mia bocca il suo caldo corpo. Più entrava e più si ingrandiva e sentivo il suo glande farsi strada nella mia bocca, come un serpente, strusciando veloce prima sulla lingua e poi lungo il palato, fino ad arrivare in gola a togliermi il respiro. Fu allora che con forza si spinse ancora più dentro di me, tenendomi con una mano il capo e con l’altra il mio viso, disegnando dapprima una profonda carezza lungo la mia guancia, giù fino al mento, e poi serrando tra le sue forti dita la mia mandibola, stringendomi ancora più forte nella sua morsa. Una lacrima uscì dai miei occhi, un conato di vomito si arrestò in gola, ricacciato in profondità sotto la sua spinta ed ecco che come uno stantuffo prese a muoversi dentro di me e tutto quello che avevo provato, la paura di soffocare, la sensazione di impotenza e di schiavitù scomparvero, per lasciare il posto a ...