1. In quell'ufficio (2)


    Data: 06/01/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: rosamatura60

    ... resistere e comincerai ad implorare, a piangere, perderai i sensi per il tormento. Oggi vogliamo dimostrarti il contrario di quel che hai sempre detto che per te il sesso non ha importanza, che puoi vivere senza, oggi non sei più libera di decidere, ora la tua volontà è nelle nostre mani”.
    
    Si, Debora, d’accordo con le altre, che aveva convinte, aveva organizzato il tutto, sapendo anche, perché lo avevo a lei confidato, quanto subissi il fascino di lui.
    
    Quelle parole mi turbarono, capii che c’ero caduta come una bambina, ma non bastò quella considerazione a placare i miei sensi.
    
    Lui, non appena Debora parlò, con noncuranza abbandonò la mia vagina e si mise a giocare con la mia ciccia sulle cosce.
    
    Ma avevo ancora un orgoglio e mi sentivo profondamente ferita. Decisi che non li avrei accontentati e sarei rimasta preda delle loro bocche e delle loro mani, magari, ma senza chiedere nulla, cercando di estraniarmi, non concedendo soddisfazione alla loro perfidia.
    
    Facile a dirsi, difficile con dieci mani che arrivano in ogni dove, con cinque lingue che ti carezzano l’epidermide. Continuarono imperterriti ed il mio corpo mi abbandonò nuovamente, ricominciò a tremare, la mia vagina pulsava, le tempie mi battevano, il mio cuore era in gola quasi a soffocarmi, il corpo era scosso da contrazioni involontarie che non riuscivo a domare.
    
    Fino al colpo di grazia.
    
    Lui allargò la mia vagina e lesto vi introdusse per un solo momento due sue dita.
    
    E fu lì che il mio ...
    ... cervello abdicò completamente, il colpo di grazia a decenni di vita morigerata, oggi posso dirlo, fu corrisposto da due sole dita, infisse al momento giusto nella mia grondante vagina.
    
    Quel semplice gesto spazzò via, per sempre, le mie difese, tornavo sulla terra dalla stratosfera nella quale mi ero illusa di essermi innalzata.
    
    Fu una scarica di migliaia di volt che attraversò il mio corpo e anche quando le dita uscirono il mio corpo cominciò a tremare convulsamente. Temetti di svenire di nuovo e mi ritrovai invece a sentirmi dire “Datemi piacere vi prego, non ne posso più”.
    
    E alle loro richieste mi sentivo rispondere: “Si, lo voglio, voglio il suo membro, voglio le vostre lingue, le vostre mani, voglio godere!!!!”.
    
    Avevo perso. Se questo si può chiamare perdere e fu in quel momento che nacque la nuova Rosa, quella di questi ultimi anni della mia ormai matura vita. In quel momento si compiva la scelta, fortemente indotta, di una Rosa matura ma vitale e viva che non avrebbe più rinunciato al piacere. Debora cominciò a vellicare il mio clitoride mentre lui riaccostava la sua bocca alla mia vagina. Questa volta non si fermò ai margini. Sentii la sua lingua penetrarmi e quasi fatico a ricordare le sensazioni provate, o meglio, non ho ancora lucidità sufficiente per razionalizzarle. Ricordo che il mio corpo cominciò a tremare, che mi ritrovai a sobbalzare su quella scrivania, ricordo che alti i miei gemiti riempirono gli anditi, ricordo il piacere totale che mi avvolse e che ...