1. In quell'ufficio (2)


    Data: 06/01/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: rosamatura60

    ... mi trasportò in una nuova stratosfera, fino ad allora sconosciuta.
    
    Lui si alzò, si posizionò per bene, e presentò il suo membro alla mia vagina.
    
    Che sensazione meravigliosa sentirne solo la punta solleticarne l’entrata e quanto avrei voluto sentirlo dentro.
    
    E finalmente fu.
    
    D’improvviso con un unico affondo lui entrò nella mia vagina spalancata, ci si soffermò brevemente e poi comincio il noto movimento di un membro quando si ritrova circondato dal caldo umidore delle secrezioni vaginali.
    
    E non posso certo descrivere le sensazioni, riviverle fa ancora vibrare il mio corpo, ricordo che venni lungamente e ripetutamente. Scossa dal suo membro, dalla sua bocca, dalle bocche e dalle mani delle mie colleghe, ricordo che mi ritrovai a godere ed a piangere. Quel pianto fu la definitiva liberazione dalla vecchia, compita donna. Scoprii che è bello piangere di piacere e quantità enormi di piacere uscirono dal mio corpo lasciandomi definitivamente spossata. Furono due ore mai vissute, incredibili.
    
    Non avevo più forze e mi ritrovai sulle labbra il suo membro fradicio dei miei e dei suoi umori. Avrei respinto con nausea quell’invito in qualsiasi altra occasione della mia vita. Almeno fino a quel giorno. Mi ritrovai, al contrario, ad accettare quel membro nelle mie labbra, a ripulirlo con la lingua, ad assaporarne il gusto e come mi sentii fiera quando lo sentii nuovamente inturgidirsi. E mentre venivo per l’ennesima volta, scossa dalle dita di una delle mie colleghe, ...
    ... fui fiera in me di quel normale risultato. Per la prima volta nella mia vita avevo sentito un membro riprendere vigore grazie alla mia bocca ed alle mie mani.
    
    Raccogliendo le ultime forze mi sollevai dalla scrivania e feci sdraiare lui sul divano e fui io a cercare, per la prima volta, il membro di un uomo, disponendomi a cavalcarlo, ignara del mio peso e finalmente senza falso moralismo.
    
    Gli montai sopra a cavalcioni e cominciai a muovermi, a galoppare… come una cavalla. Lui soddisfatto di questa mia iniziativa, ricambiò il mio cavalcare. Sentivo le sue mani calde soppesarmi i seni, i fianchi, le cosce, sentivo il suo respiro farsi più affannoso. Sentivo che la stretta sui seni si faceva più forte, li sentivo ingrossarsi, quasi a voler cercare ancora maggiore spazio fuori dal mio corpo. In realtà a turno si divertivano a tenermeli ben stretti e quando mi ci cadde lo sguardo li ritrovai rossi per la costrizione e sensibili quanto mai prima.
    
    Sentivo il suo pene che continuava a crescere in me e mi sentivo realmente una cavallerizza che stava superando una prova di destrezza. Il divano era scosso dai nostri movimenti, accelerammo ancora il ritmo fino al sopravvenire di un piacere fortissimo che ci travolse all’unisono. Sentivo la mia bocca emettere gemiti impossibili e sentivo gli analoghi sospiri di godimento delle colleghe che si stavano vicendevolmente toccando e questo accresceva il mio piacere. Il mio cervello era in tilt. Ero solo un fremito di piacere, quasi ...