1. Invito a cena


    Data: 04/08/2021, Categorie: Sentimentali Autore: CoppiaLetterata, Fonte: EroticiRacconti

    ... bottiglia di Porto come omaggio, e di tanto in tanto tenerci la mano, darci un bacio o una carezza, lanciarci uno sguardo complice che prometteva altro per quando lei se ne fosse andata. Sì, ci piaceva farla un po’ soffrire, ma senza venire meno ai doveri dell’ospitalità. Quando avevamo finito ed eravamo sazi nonostante la torta ancora in frigo, la mia ragazza si avvicinò a Gloria per prenderle il piatto e fece per domandarle se volesse ancora un po’ di paella. Ma in realtà le domandò: “Mi fai vedere il selfie?” Fu un fulmine. Io non me l’aspettavo, Gloria era in confusione e sulle prime non capì, restando con la bocca spalancata fino a che la mia fidanzata non ripeté la richiesta con l’intonazione più dolce di cui fosse capace. Sembrava parlasse a un animaletto mansueto, e Gloria eseguì realizzando in un nanosecondo il passaggio fra il possibile e il reale. La mia fidanzata le fece dei complimenti, le disse che aveva una bella pelle sulle spalle e uno sguardo molto intenso. Io stesso non sapevo cosa aspettarmi. Non capivo se fosse un approccio lesbico (io e la mia fidanzata avevamo fantasticato di un trio in cui lei leccasse qualcuna, ma lo facevamo col presupposto che fosse solo una fantasia) oppure un tentativo di consolarla dalle sventure. O un modo di farle sentire il peso della distanza fra il ruolo che era capitato a Gloria nella mia vita e quello che era capitato alla mia fidanzata. Sembrava un atto estremamente avvolgente e crudele, a cui Gloria si abbandonava ...
    ... non so se per voglia di soffrire o per voglia di essere accudita. “Guarda”. Senza chiedere a Gloria ma sicura del suo permesso – infatti lei guardava sorridente e trepida la scena, come sperasse in una carezza – la mia fidanzata mi aveva portato il telefonino della nostra ospite con il selfie imbarazzante ancora aperto. Era nuda ma si vedevano solo la testa e le scapole. Aveva in effetti una bella pelle anche lì; era spettinata (forse con un po’ più di ricrescita) e il trucco le si era un po’ rovinato dopo il rapporto. Mi sorpresi a chiedermi se l’uomo le fosse venuto dentro; un pensiero di cui non mi vergognai nel momento in cui, guardando il petto di Gloria andare su e giù troppo velocemente, capii di sperare che fosse successo, e che ci fosse qualcosa che sporcasse la sua innocenza e signorilità. Neanche a dirlo, alla sola ipotesi ce l’avevo di nuovo duro. La mia fidanzata le disse: “Ma non hai ancora mangiato un’oliva. Ne vuoi? Vengono dalla Grecia.” E prima ancora che Gloria rispondesse, già le aveva preso un’oliva dal vasetto e gliela stava porgendo, anzi, la stava avvicinando a lei, alle sue labbra, e vidi che la perplessità di Gloria durò meno di un attimo perché già, all’ultimo passo della mia fidanzata, si era chinata a raccogliere coi denti l’oliva direttamente dalle sue dita. Ma era una serata rilassata e sicura, in cui ciascuno poteva fidarsi degli altri due. L’atmosfera poteva sembrare un po’ assurda, dall’esterno, ma lì dentro ci sembrava tutto assolutamente ...