Promiscuità - parte 2
Data: 05/08/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: HegelStrikesBack, Fonte: Annunci69
... occhiali.
Sambuca Molinari: più chiara di così?
Nella passeggiata di ritorno lo smartphone sta bello rintanato nel taschino.
C’è una folla di sguardi complici che si rincorre lungo il tragitto silenzioso, sguardi che non si vedono tra loro, nascosti dietro i miei Persol e nascosti dietro i suoi Wayfarer.
Sguardi che hanno una voglia incredibile di consumarsi.
Entriamo nell’ascensore che tra poco vola, avrei voluto fermarlo come nei film americani ma il tasto non c’è.
In camera filtra pochissima luce dalle persiane ancora chiuse. Quella che basta a guardarlo in un attimo troppo lungo per non essere vero.
“Eccoci” dice avanzando verso di me.
“Eccoci” rispondo io fermo, pietrificato.
Siamo senza occhiali da sole, i suoi occhi castani sono incorniciati dalle occhiaie di una nottata complessa. I nasi a meno di un millimetro, divisi da un’inesistente lastra di vetro trasparente e pulitissimo da sembrare invisibile.
Ci sfioriamo ancora una volta le mani, la punta delle dita, sento le sue unghie sfiorare i polpastrelli.
È una scarica infinita di brividi, è il riff di chitarra elettrica di “City of blinding lights” suonato dal vivo.
Le labbra di cartone si sfiorano ancora una volta, ruvide come la realtà, le mani si afferrano e si accarezzano. Le labbra ora si schiudono per fare un po’ di spazio alle nostre lingue che improvvisamente non servono più a parlare ma ad amare.
Lascio le sue mani, scorro i suoi fianchi lungo la fodera della giacca ...
... fino a lambire i jeans sdruciti ad arte.
Esco dalla giacca, è da ieri sera che ho voglia di scompigliargli i capelli e sentirli tra le mie mani.
Mi bacia sempre più forte, ad occhi aperti per guardarmi negli occhi.
Mi spoglia piano, sbottona la camicia poco per volta e guadagna terreno sul mio collo.
È classica, è Tchaikovski, è la sinfonia N°3 in Re Maggiore.
Comincio a spogliarlo anche io perchè la giacca blu di Dior è bella, ma senza sta molto meglio.
Siamo nudi, ufficialmente.
Caschiamo sul letto e ci abbracciamo mentre continuiamo a limonare come due liceali.
I nostri corpi sembrano complementari, sembrano fatti per stare attaccati, incastrati.
Ce l’abbiamo tutti e due durissimo, almeno quanto ieri sera.
I cazzi si sfiorano, Nico prende l’iniziativa prendendomi per il polso destro e portando la mia mano sul suo cazzo.
Istintivamente comincio a segarlo, come se per tutta la vita non avessi fatto altro che quello o non avessi aspettato altro che quello.
Adesso che lo sento in mano capisco tutte le difficoltà di Nicole ieri sera nel prenderlo in bocca e mi preoccupo per la mia gola ancora illibata.
Non è tanto la lunghezza, poco più che media, ma l’imponente spessore e la curvatura verso sinistra.
Le vene che lo ricoprono lo rendono piacevolissimo al tatto.
Sono talmente rapito da questa nuova sensazione tattile che non focalizzo nemmeno che la mano che si sta muovendo sul mio cazzo non è mia e che Nico mi sta gentilmente rendendo il ...