1. Fino a un passo dal piacere


    Data: 13/08/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu

    ... poi, seguì la linea delle labbra. D�istinto, le schiusi appena, permettendo al suo indice di superare la barriera dei denti. Lo avvolsi, quasi fingendo di succhiare un piccolo pene. Gli permisi di entrare e uscire lentamente, per circa metà della sua lunghezza. Lui non perse occasione per provocarmi. Premette il suo corpo contro il mio, facendomi sentire la sua eccitazione tra le natiche. Restai immobile a godermi quel contatto. Imbarazzata ma appena eccitata a mia volta. �Lo senti com�è duro?�, mi sussurrò all�orecchio, �Non vorresti assaporarlo al posto di questo dito? Sentirlo invaderti la bocca, forzarti le labbra, riempirti fino in gola tanto da farti mancare l�aria?�. Gemetti, mentre la mia lingua, voluttuosa, quasi abbracciò il suo dito, accarezzandolo come avrei fatto se avessi davvero avuto quel grosso membro nella mia bocca.Quando decise di estrarlo, pregno di saliva, iniziò a farmelo scorrere lungo il mento e il collo, fino al limite della scollatura del vestitino che indossavo. Sfiorò, col dito ancora umido, la parte alta del mio seno, insinuandosi appena nell�incavo. Poi, la sua mano risalì lungo la clavicola, fino alla spallina sinistra, che non tardò ad abbassare. Il mio respiro si fece pesante. Razionalmente avrei voluto protestare, liberarmi e scappare via. Ma la mia mente era come offuscata. Non riuscivo a muovermi. E il non poter vedere cosa mi accadesse intorno, rendeva quella strana situazione quasi irreale. In breve, anche la spallina destra venne ...
    ... abbassata, e il vestitino non tardò a scivolare fino al pavimento, donandomi una lieve carezza diffusa che mi diede un brivido lungo la schiena.Con un tocco tanto delicato da sembrare quello di una piuma sulla pelle, fece scorrere una mano lungo il mio sterno, seguendo il contorno della mammella sinistra col dorso delle dita, e ripetendo l�operazione dal lato opposto. Immaginavo come dovessero apparire le mie piccole appendici al cospetto della sua grande mano. Immaginavo afferrasse prima l�una e poi l�altra, stringendole forte, appropriandosene, magari giocando con i miei sensibilissimi capezzoli. Invece, non fece altro che sfiorarle, facendomi bramare un contatto che non arrivò, lasciando che i miei chiodini scuri si inturgidissero tanto da farmi quasi male. Poi, parlò ancora. �Sei così eccitata...�, mi disse, posandomi una mano sulla bocca dello stomaco, �Lo sento dal tuo respiro accelerato. E posso vederlo per via dei tuoi capezzoli�. Con la mano ancora libera afferrò la mia, portando il mio indice a premere uno di quei duri, piccoli promontori di carne. �Giocaci�, mi disse, �Stringili� tirali� fai crescere ancora di più la tua eccitazione�. Non mi trattenni. Emettendo gemiti soffusi, portai entrambe le mie mani a tormentarli. Mi abbandonai all�istinto, adagiandomi completamente al suo corpo possente, e muovendo il bacino per sentire il suo membro teso sfregare contro le mie natiche, coperte solo da un ridottissimo tanga. Se si fosse spostato anche solo di pochi centimetri, ...