Fiore di Bach - Cap. I - Decadente Bellezza.
Data: 15/08/2021,
Categorie:
pulp,
Autore: Flame
Note: Nutro un profondo affetto per questa storia, per Ania maggiormente, la protagonista. Pubblicherò tutti gli episodi, e nulla più, perché credo che meriti di rimanere qui. Saluto tutti voi e Buon Natale. ++++++++++++++++++ Ghiacciate gocce cadono da un cielo cupo, si plasma con la città, un vento ispido e sottile mi penetra dentro come lama giunge alle ossa facendomi rabbrividire. Davanti a me palazzi fatiscenti, strade sporche e vuote, le poche persone che popolano questo luogo sono barboni o prostitute da quattro soldi coperte da una finta pelliccia altrettanto scadente. Sto tornando a casa, dopo una notte passata… dove? Dove sono stata tutta notte? Ai piedi ho delle scarpe non mie, rosse con il tacco a spillo, le guardo con perplessità, questa prospettiva mi permette di notare le gambe e caviglie sempre più sottili fasciate da jeans neri striminziti. Ricordo di aver indossato questi jeans il pomeriggio davanti allo specchio, la vita e almeno una taglia in più di quella attuale e a pensare che li ho acquistati a poco prezzo in un negozietto di seconda mano una settimana fa. Sono sempre più magra e le occhiaie sempre più evidenti, eppure penso: cosa ci vedono in me quegli uomini? Sei bella dicono, si, se solo vedessero la vera me quella devastata e spaventata, se solo potessero vedere il degrado e il marcio. Invece notano solo un involucro in decadenza. Come mai ho questo odore addosso? Odore di femmina, odore di sesso consumato, odore di orgasmo. È impregnato nei ...
... capelli e sul viso. È un odore forte ma stranamente non mi disturba, provo un sottile piacere nel ricordare quella donna dall’aria elegante. Quel profumo di rose e mughetto che emanava la sua pelle disperso nei meandri del mio essere. I capelli ondulati corvino, quelle labbra carnose colorate di un rosso vermiglio, la sua figura armoniosa, le sue curve celate dal cappotto nero con il collo di visone, visone vero. Camminava sicura e leggiadra su quelle… Scarpe rosse con tacco a spillo. Io l'ho guardata. Forse l'ho solo immaginata, una come lei non cammina tra i palazzi anneriti, scrostati, tra strade sporche, tra gente degradata, tra i tossici. Eppure lei era davanti a me e mi guardava con occhio critico. Io, simbolo emblematico di una giovane disadattata, vestita con abiti da quattro soldi, strafatta di lsd. Non ricordo come abbia fatto a convincermi, è bastata la parolina magica per farmi accettare subito, in fin dei conti due ore a sua completa disposizione cosa sono in confronto ad una cartella intera di pasticche? Nulla, mi ha offerto il mondo intero in una mano. Dopo pochi minuti ero salita sulla limousine nera, i sedili profumavano di lusso, trasudava soldi. Oltre i finestrini il degrado assoluto. Percepisco gli occhi della donna studiarmi, un sorriso increspa le sue labbra scarlatte, non parla. Non so cosa gli passa per la testa ma nella mia mente malsana non c’è inquietudine, sarà colpa dell'acido ancora in circolo che me la fa vedere come una dea. -Hai deciso di portarmi a ...