1. Fiore di Bach - Cap. I - Decadente Bellezza.


    Data: 15/08/2021, Categorie: pulp, Autore: Flame

    ... spasso per il quartiere?- la mia vista si annebbia e combatto per rimanere lucida. Dannate pasticche mi fanno parlare troppo. -No, voglio godere del tuo corpo!- non so se ho capito bene, la testa gira e quel volto lo vedo distorto, devo rimanere lucida… -Cosa?- sbiascico. -Hai capito. Voglio. Godere. Del. Tuo. Corpo. – Le parole mi arrivano come musica suadente, mi rivedo sul palcoscenico nella rappresentazione dello Schiaccianoci. Un tempo lo ero. Un tempo ero una ballerina, sembra essere passata un’eternità. Ora mi vendo per qualche pasticca di Lsd, non sono una puttana ma darei l’anima per un viaggio. -Come ti chiami?- La voce mi porta alla realtà. Gironzoliamo nei bassifondi di Mosca, alberi spogli, palazzi abbandonati e ammuffiti, graffiti sui muri, la strada serpeggia di fronte noi che camminiamo a passo d’uomo. -Ania- dico volgendo il mio sguardo a lei. -Hai mai fatto sesso con una donna Ania?- -Mai- dico scuotendo il capo. Sul volto della donna si disegna un sorriso, mi piacciono le fossette che si creano ai lati della bocca, la trovo attraente e il suo profumo mi inebria. Vedo aprire il cappotto le curve sotto il vestito si notano, lentamente si spoglia dei suoi abiti. Forse sono in preda alle allucinazioni, ma quella donna di fronte me coperta solo da intimo nero mi eccita. Percepisco i capezzoli inturgidirsi e un torpore nel basso ventre, questo mi fa sentire ancora più strana e disadattata. La guardo aprire le gambe e scostarsi lo slip, intravedo una lieve peluria ...
    ... scura e le labbra carnose e rosa, delle goccioline fungono da ornamento. So cosa vuole, ma lascio che sia lei a chiedermelo, provo piacere in questo, potrebbe sbattermi fuori a calci da un momento all’altro, senza pasticche, ma non lo fa. Tengo duro, voglio che chieda. Sono esigente e una briciola di orgoglio è rimasta. Ora il suo dito intinge sul suo buchino, umori colano e lei li raccoglie creando filamenti. Sospira. -Ti piace ciò che vedi?- Domanda. Definisco tutto questo eccesso di lussuria, godo mentalmente mentre il degrado mi risucchia come in un vortice. -Mi piace…- -Allora leccami la figa.- Diretta, disinibita, tagliente. Pensa alle pasticche, pensa al viaggio dei sensi, alla perdizione che ti daranno una volta finito. La donna continua a sorridere, con aria vittoriosa mi guarda dall'alto, io mi inginocchio tra le sue gambe il suo odore mi arriva forte alle narici. Odore di femmina. Pone due dita sulle grandi labbra, si allarga, vedo la sua carne tenera rosa impregnata di umori. Il solo pensiero mi disgusta e impaurisce nello stesso tempo, ma è come se stessi pregustando già il mio premio finale. -Come ti chiami?- chiedo mentre la lingua lentamente incontra il clitoride gonfio, lei sospira. -Regina.- Il suo nome mi risuona dentro come un mantra. R-e-g-i-n-a. Mi nutro del suo piacere, lecco avida dal clitoride fin al buchino, mi perdo nella depravazione di una donna matura nel poter godere sulla lingua di una ventenne. Non me ne frega un cazzo! lo faccio per avere il ...