1. Ti odio, ti odio


    Data: 15/08/2021, Categorie: Etero Autore: Gregorio Erizzo, Fonte: EroticiRacconti

    ... guardi con occhi furbetti, seminascosti dalla fronte; e rimani con quel sorriso sulle tue belle labbra, che paiono disegnate... a crogiolarti in quel effimero benessere che sono riuscito a darti. Come adesso che siamo in mezzo alla gente, ma un po' in disparte a... buh... un metro, un metro e qualcosa di distanza l'uno dall'altra, che in risposta a una cosa piacevole che ti ho detto, mi guardi felice e mi chiedi se sono vero... -Me lo domando spesso anche io. Alle volte credo di essere solo frutto della mia fantasia...- Tu ridi. Io me ne compiaccio. -...Hai una risata bellissima... Ti dona.- Hai scritto in faccia di esserne lusingata e mi ripaghi, lanciando un'intera tanica di benzina sul fuoco già vivo, del mio narcisismo. -...Ma come cazzo fai ad essere ancora più bello dentro, che fuori? - Mi sorridi e io devo fare un buco del culo con le labbra, per arginare lo straripamento di quel sorrisetto ebete e compiaciuto che sta esondando sulla mia faccia... -...Smettila, ché se qui c'è qualcuno di bello, sei tu... che sei bellissima.- Ecco, è per te. È per sempre. Ed io invece, resto qui a lottare con me, che ho un impulso nervoso simpatico. Vuol far alzare le mie braccia verso te, per stringerti. Per coccolarti, per farti sentire i miei palpiti, per farti entrare dentro di me, nella mia testa, nel mio sentire. Non so minimamente dove cazzo trovo l'energia per controbilanciare questo stimolo. Ma ce la faccio. Quasi cagandomi indosso dallo sforzo. Roba da ridere... ...Ma anche ...
    ... no. Sento le braccia ardere, ed è una sensazione vera, viva, tangibile. Devo farmi vedere da un medico. Passano i giorni e tu ed io, sempre più in confidenza, ridiamo, ci prendiamo in giro. E spesso mi tocchi il braccio con la tua manina. È un gesto d'affetto, in risposta alle cagate che dico. È amichevole, ma a me fa svalvolare. Non dico nulla e sono sempre concentrato a fare attenzione che non traspaia l'esplosione nucleare che provochi con quel semplice innesco. Sto bene. Sto troppo bene. Ma mi fa male. Parecchio male. Eppure l'unica cosa che mi si prospetta, è provare a convivere con tutto questo tumulto di sensazioni ed emozioni, che non sono in grado di rimandare da dove sono venute. E delle quali non posso parlare con nessuno. E poi c'è la cena. Che arrivi che non ti ho mai visto così figa. Stai quasi sempre vicino a me, anche quando ci sediamo. Siamo diventati due buoni amici. Sbevazziamo un po'. Usciamo a fumare insieme agli altri. Ed è lì che mi chiedi se ti posso accompagnare in bagno che così ti tengo la borsa e ti guardo la porta... Eh? La borsa? La porta? -Certo, ti faccio volentieri da portaborse-guardaporta. È il mio sogno da una vita. Ho sempre desiderato farlo di mestiere, fin da quando andavo all'asilo.- -Scemo!- -Hai ragione, sto mentendo. Ho sempre voluto fare l'appendiabiti, ma questo è meno sedentario...- -Piantala e tappati le orecchie, non mi piace che ascolti il rumore della pipì.- -Zì badrona, ma io avere zolo due mani, due oregghie, come fare denere ...