Per mano nel mondo dei grandi
Data: 21/08/2021,
Categorie:
Etero
Autore: nikypoxpox, Fonte: RaccontiMilu
... accompagnò alla porta continuando a giocare, ridendo, dimentichi dell'ora e dellabito nuovo, motivo del nostro incontro.Da quella volta non ho più avuto intimità con Antonietta, ci siamo rivisti nei giorni a venire per ultimare la confezione del vestito, sempre in presenza di mia madre oppure con il marito in casa, ogni volta era una tortura terribile ma credo che mai nessuno abbia avuto sospetti. Con me si comportava in modo naturale, quasi con distacco e questo mi dava una sofferenza terribile, come se avessi vissuto una realtà bellissima e il presente fosse un incubo.Labito fu pronto molto prima del previsto e quando mia madre andò a ritirarlo per saldare il conto portò a casa una notizia che mi fece star male, davvero! Antonietta sarebbe tornata a Napoli di lì a pochi giorni, seppi che la cosa era programmata da tempo per un trasferimento del marito, in pratica il mio fu lultimo vestito confezionato prima di partire.Per un certo periodo ho vissuto quasi distaccato dal mondo, che era diventato banale, distruggendomi dalle ... Quando arrivò il giorno del matrimonio e del vestito nuovo rimasto incartato nellarmadio per tutto il tempo, senza aver mai pensato di provarlo. Quando lo indossai mi sembrava ancora più pesante del lecito, come se la tristezza fosse tessuta nella trama della stoffa, non potevo fare a meno di pensare che le mani che lo avevano cucito erano le stesse che avevano percorso ogni centimetro del mio corpo.Avevo deciso di non mettere la cravatta ma soltanto ...
... una pochette rosa a fiorellini pensando a lei e alla veste che aveva la prima volta che la vidi, quando andai a metterla nel taschino sentii sul fondo un qualcosa che dapprima mi sembrò un bottone poi con sorpresa tirai fuori un confetto azzurro: era il suo piccolo regalo che aveva nascosto per me.Lo avevo conservato per tutto questo tempo poi, alla fine di questo racconto, lho mangiato augurandomi che lei stia bene.Anche se la mia generazione ha respirato il vento fresco dellanticonformismo lingresso nel mondo dei grandi per un ragazzo di una famiglia contadina negli anni settanta aveva ancora delle piccole usanze, come ad esempio il primo vestito su misura cucito dal sarto ( o sarta ) di paese che normalmente coincideva con la prima cerimonia importante che poteva capitare, naturalmente dopo la maturità: non quella scolastica e neanche anagrafica ma bensì quella soggettiva ( dei genitori ). Per me loccasione si presentò appena compiuti i 18 anni quando un giorno arrivarono le partecipazioni al matrimonio della nipote di mia madre, per fine Agosto di quellanno. Levento era di quelli solenni che richiedeva uneleganza adeguata e così, dopo una veloce ricognizione nello scarno guardaroba di famiglia, fu deciso che per me era arrivato il momento di un vestito tutto nuovo, per il resto della famiglia poteva andar bene il disponibile.Il mercato settimanale fu la prima tappa per scegliere la stoffa, mia madre volle che laccompagnassi (come se il mio giudizio fosse vincolante). Ci ...