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Per mano nel mondo dei grandi
Data: 21/08/2021, Categorie: Etero Autore: nikypoxpox, Fonte: RaccontiMilu
... presentammo al banco dellambulante di fiducia dove si poteva scegliere tessuti di primordine trattando un buon prezzo. Dopo aver stropicciato diverse stoffe, provato il colore alla luce del sole e poi addosso a me, decidemmo per un tessuto fresco di lana beige. Non volli metter bocca nella trattativa perché un po mi vergognavo della caciara che ne venne fuori e poi, sinceramente, quel fresco pur sempre di lana non mi convinceva per un abito da mettere nel mese dAgosto, sicuramente torrido. Abbozzai pensando che in seguito sarebbero venuti mesi più freschi.Fatta la scelta della stoffa passammo alla seconda fase: la cucitura. La mia famiglia si serviva (per quel poco che poteva permettersi) da una signora che abitava nel nostro paese da qualche tempo e aveva organizzato una piccola sartoria nellappartamento dove viveva. Da quello che mia madre ci aveva raccontato la signora Antonietta veniva da una famiglia di sarti napoletani e fin da piccola era vissuta tra ago e filo, da ragazza conobbe un questurino e si sposò lasciando il laboratorio di famiglia per seguire i trasferimenti del marito, in seguito una brutta malattia gli impedì di avere figli e così la passione per il cucire divenne la sua ragione di vita. Quando si trasferirono nel nostro paese in breve tempo lei ebbe modo di palesare le virtù sartoriali dellantica tradizione partenopea, unitamente ad una gentilezza propria, che in breve gli fece guadagnare la stima delle donne del posto.La signora abitava al primo piano di ...
... un piccolo condominio appena fuori dal centro storico, era un palazzo di edilizia popolare di un colore chiaro quasi accecante al sole di quella mattina di primavera inoltrata. Quando mia madre suonò al portone dingresso era quasi mezzogiorno e salendo le scale ci accompagnò un mix di profumi del pranzo ormai prossimo. Sul pianerottolo la signora ci aspettava con un bel sorriso e una vestaglia da lavoro rosa a fiorellini sbiaditi. Era una donna di circa 40anni, un bel viso solare con gli occhi scuri, illuminati da una dolcezza materna che rispecchiava tutta la sua figura. Entrati in casa ci accompagnò nella sua stanza da lavoro che odorava di stoffe e caffè in unapparente disordine dove probabilmente tutto era al suo posto. Mia madre venne subito al dunque: aprì la borsa della spesa mostrando la pezza appena comprata, mi indicò spiegando (quasi a volersi giustificare) che pur essendo io ancora un ragazzino voleva regalarmi quellabito perché facessi bella figura al matrimonio della nipote. Antonietta mi guardò con unespressione complice come si può guardare un giovanotto che la mamma vede ancora bambino, fece i complimenti per la stoffa confermando la buona riuscita dellabito. Per le misure sarei dovuto tornare nel pomeriggio perché era lora di pranzo e il marito sarebbe rientrato a momenti.Puntuale allora stabilita quel pomeriggio tornai a casa di Antonietta, mi aprì il portone di ingresso e salii le scale di corsa, era ad aspettarmi davanti alla porta dellappartamento ...