1. Vino


    Data: 21/08/2021, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: Diana Morgan, Fonte: RaccontiMilu

    Piero camminava a testa bassa, le mani dietro la schiena, guardandosi le punte delle scarpe con le quali di proposito sollevava la ghiaia che ricopriva il vialetto. Il parco era quasi deserto, solo in lontananza si udivano le grida di un gruppo di bambini che giocava a pallone. Gli piaceva ritagliarsi quello spazio tutto per sé durante la giornata. Un momento solo suo in cui abbandonarsi ai propri pensieri lontano dalla confusione del mondo. L'ombra dei platani sopra di lui in quel punto era talmente fitta che neanche si vedevano a terra dei tratti illuminati dal sole. Improvvisamente, Piero alzò lo sguardo e si rese conto di aver superato da un pezzo il viale coi platani. Non c'era alcun albero a fargli ombra: il cielo, fino a poco prima azzurro, si era tinto d'un grigio scuro e minaccioso. Sentì una goccia di pioggia cadergli sul braccio nudo, non fece in tempo a guardarsi intorno per cercare un qualche luogo coperto dove ripararsi che subito un tuono squarciò il silenzio di quel pomeriggio e un muro d'acqua gli impedì di vedere a un palmo dal proprio naso. Zigzagando fra le pozzanghere che si erano già venute a creare, corse ormai zuppo verso il bar del parco. La pioggia fuori continuava a scrosciare senza dare accenno a voler smettere e i vetri appannati tremavano ad ogni tuono annunciato da un fulmine sempre più vicino. Mai vista tanta acqua venir giù tutta insieme! Si guardò intorno convinto di scorgere molte altre persone che come lui avevano trovato riparo ...
    ... all'interno del bar e fu molto sorpreso nel constatare che non c'era anima viva. La ragazza dietro il bancone lo guardò a sua volta stupita, come se non si aspettasse di veder comparire qualcuno. A quel punto Piero realizzò che probabilmente il cielo doveva essersi annuvolato da un pezzo prima che lui se ne accorgesse e questo aveva dato la possibilità a tutti gli altri frequentatori abituali del parco di allontanarsi in tutta fretta ed evitare quello spiacevole acquazzone. Ecco a cos'era dovuto il silenzio che aveva tanto apprezzato! Si sedette ad uno dei tavolini in fondo al locale e attese di essere servito asciugandosi gli occhiali rotondi con la montatura dorata all'unico angolo ancora asciutto della maglietta."Che cosa ti porto?"Piero alzò gli occhi e - che spettacolo! - non riuscì a trattenersi dall'aprire la bocca per la sorpresa. Si rimise in fretta gli occhiali. Non aveva mai visto una ragazza così bella! Alta, un vitino sottile e un seno perfetto, lunghe braccia magre, capelli castani chiari tagliati cortissimi e occhi verde marino che sembravano dipinti con un acquerello. Prese mentalmente nota di dedicarle una poesia non appena fosse tornato a casa. Il suo abbigliamento pareva uscito da un telefilm degli anni '50: il vestitino bianco da cameriera comprendeva cuffietta e nome ricamato di giallo sopra la tasca destra, "Eva"."Un cappuccino e una fetta di... no, solo un cappuccino.", si corresse Piero ricordando di avere con sé ben pochi spiccioli."Eva" si allontanò lasciando ...
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