Come una Cagna in un Cortile
Data: 22/08/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Patrizia V., Fonte: EroticiRacconti
... anche a Rolf. Il reporter mi sembra un po’ contrariato, ma l’armadio sorride per la prima volta: immagino che per lui sia una buona occasione per tenere d’occhio il socio, e magari l’idea di infilarsi nelle mie mutande tutto sommato non fa schifo neanche a lui. Ci addentriamo nei vicoli, e io mi metto nel mezzo. Bertrand mi piazza una mano sul fianco con aria vagamente possessiva, forse per far capire che io sono roba sua, ma Rolf rimane vicino anche lui e non mi perde d’occhio. Nessuno dei due è il mio tipo, però la situazione mi eccita: c’è una qualche rivalità fra i due, e mi sento puntata da entrambi anche se Bertrand mi considera chiaramente roba sua… Forse per questo mi intriga anche Rolf. Hmmm… Non c’è molta gente in giro da questa parte della città. I vicoli sono davvero stretti e ci sono pochissimi negozi: solo vecchie abitazioni, in larga parte disabitate o perché stagionali o perché abbandonate. Il sole scalda ancora un po’, però l’aria si sta rinfrescando rapidamente, qunidi il braccio di Bertrand intorno ai fianchi è piacevole, no fosse altro perché mi riscalda. C’è un cancello aperto sul lato della stradina, da cui si accede a quello che è una via di mezzo fra un cortile e un giardinetto incolto: dev’essere zona privata, ma è chiaramente deserto. Dalla parte opposta c’è un piccolo parcheggio vuoto con vista sulla baia, ma nessuno siede sulla vecchia panchina polverosa. - Hmmm… - faccio io, simulando un brivido – Carino e solitatio: questo posto mi ispira. ...
... Spingo dentro al cortiletto, e appena dentro getto le braccia al collo di Bertrand e gli metto la lingua in bocca. Sorpreso, lui mi cinge i fianchi con entrambe le mani e risponde al mio bacio a bocca aperta. Mi stacco appena un po’ e gli dico: - Ho voglia di farmi scopare dal tuo amico. Lui mi guarda sorpreso, ma non ho nessuna intenzione di aspettare il suo permesso: mi volto verso l’armadio biondastro con un sorriso lascivo e lo spingo con le spalle contro il muro scalcinato. Rolf esita un momento, ma io sono veloce con le mani e gli apro la patta dei jeans per tirargli fuori l’uccello già bello gonfio. Un bell’arnese, decisamente superiore alla media: lo tengo in mano e lo sento caldo e pulsante, percorso da un fitto reticolo di vene sporgenti. Al contatto con le mie dita si intosta rapidamente, e in pochi secondi mi rendo conto di avere per le mani un bel 20-centimetri abbondante. Promettente. Strizzo un occhio all’armadio mentre lo sego con calma, poi mi piego in avanti per prenderlo in bocca. L’odore del sesso maschile mi riempie le narici e mi sento rapidamente inumidire la passera. Adesso non è più solo lavoro: ho proprio voglia. Apro le gambe per bilanciarmi mentre sto a novanta gradi con la testa nel grembo di rolf e sculetto rivolta a Bertrand che mi sta dietro tanto per fargli capire che lui non è tagliato fuori, ma che io voglio entrambi. Risucchio in bocca la cappella enfiata del sommozzatore e sento il cazzo che s’indurisce rapidamente fra le mie dita, raggiungendo ...