Uccelli di rovo, sesso con un prete
Data: 23/08/2021,
Categorie:
Etero
Autore: benves, Fonte: Annunci69
Sono Alice, una giovane donna di 28 anni, corpo esile, terza di seno – dicono che sia carina
vi racconto una storia che mi è accaduta veramente:
Da pochi anni mi ero laureata e da un po che frequentavo la chiesa perché mi faceva sentire meglio
Li conobbi un prete, Michele, un uomo di 55 anni non molto alto di corporatura media ma molto consistente.
All'inizio quando lo conobbi provavo inquietudine ma poi incominciai a sentire qualcosa di diverso e forte verso di lui, specialmente quando mi fissava con quello sguardo profondo.
Facevo volontariato nella parrocchia, cosi entrai nelle sue simpatie e incominciammo a sentirci per telefono.
Durante le confessioni incominciai a capire che il mio corpo sentiva una forte attrazione verso di lui.
Non glielo nascosi. Mi invitò ad un incontro privato e io accettai
All'inizio pensavo che lui scherzasse quando mi aveva detto di aveva invitato a quell'incontro.
Ma il suo tono di voce, dall'altra parte della cornetta, era assolutamente serio, e sapevo che
era già abbastanza eccitato e pieno di aspettativa .
Arrivò il giorno dell'incontro, ero in ansia, non sapevo cosa aspettarmi. Credevo volesse brontolarmi ed allontanare da me quei cattivi pensieri.
Mi vestii in modo casual senza rinunciare ad un tocco femminile, indossando i miei immancabili tacchi.
Quando arrivai in chiesa il suono dei miei tacchi sul pavimento si amplificava, riecheggiava, disperdendosi tutt'intorno.
Sedute alla prima panca ...
... davanti all'altare stavano due vecchine piegate su di loro, bisbigliando preghiere con in mano il rosario.
Le vetrate colorate, sulle quali erano ritratti in stile gotico la Santa Trinità, più numerosi martiri e santi, venivano colpite dalla luce del sole, che proiettava arcobaleni sfocati sulle piastrelle.
C'era un clima di pace e serenità.
Io mi sentivo così fuori posto lì dentro, così blasfema.
Il cappotto invernale mi copriva del tutto e il collo era protetto dalla sciarpa.
Percorrevo la navata in silenzio come lui mi avevo detto di fare, guardando il Cristo in Croce, fatto in legno, in alto sopra l'altare.
Mi guardai intorno.
Non c'era traccia di lui. Sapevo che era da qualche parte.
Mi diressi al confessionale e mi ci chiusi dentro.
Dall'altra parte non c'era nessuno, silenzio assoluto.
Il cuore mi martellava in petto ed ero scossa da tremiti per tutto il corpo, non tanto per il freddo, quanto per l'agitazione.
Ero in preda all'ansia, secondo la mia visione e l'interpretazione, era un uomo molto esigente.
A un tratto sentii il rumore distinto della porta al di là del divisorio che si apriva.
Un'ombra passò davanti alla grata.
Qualcuno si sedette e chiuse accuratamente la porta.
Non lo feci parlare “ti amo, ti desidero e nulla e nessuno potrà farmi cambiare idea” gli dissi tutto d'un fiato
Lui sospirò profondamente poi iniziò a parlare
- devi ascoltarmi attentamente, capito? - si limitò a dirmi, deciso.
Io assentii con la ...