Uccelli di rovo, sesso con un prete
Data: 23/08/2021,
Categorie:
Etero
Autore: benves, Fonte: Annunci69
... buon sapore che hai, mi disse ed incominciò a metterti anche le dita.
Quando le tolse da lì, fecero un rumore strano, come di risucchio, e sapevo che era il segno che ero eccitatissima.
- Ora metti le dita in figa, bagnatele per bene e poi voglio che le metti nel tuo culetto.
- Questo buchino è ancora vergine. Bisogna fare piano, non è vero? - disse lui, con fare suadente, e con una voce simile a quella che si usa con i bambini.
Uno per uno, misi ogni dito nel culetto, in modo da fare lo stesso effetto della vasellina.
Dopo che ebbi finito mi disse di stare fermissima.
Lui avvicinò il viso al mio culetto, sentivo il suo respiro caldo e umido sulla pelle.
Poi uscì la lingua e me la infilò dentro al buchino.
Io emisi un gemito di piacere, e cominciai a muovere il bacino in modo da aiutarlo.
Il piacere che provavo era fortissimo.
Non contento, mi mise più dita insieme in figa, senza preavviso, e cominciò a sditalinarmi per bene.
Mi muovevo in preda a forti pulsioni, mi girava la testa tanto ero eccitata.
Sentivo le sue dita fare rumore nella mia fighetta, impregnandosi del mio nettare caldo.
Aumentò il ritmo, mentre spingeva le dita sempre più a fondo.
Gemevo senza più controllarmi, desiderando soltanto che continuasse.
Introdusse la lingua ancora un pochino nel mio buchetto e in quel momento venni copiosamente, sentendo i miei umori colarmi lungo le cosce.
Ero bagnata fradicia ma non ero soddisfatta, volevo ancora quel piacere ...
... sublime, volevo provarlo di nuovo.
.- Mettiti appoggiata alla porta e alza una gamba.
Io mi misi in quella posizione, e appoggiai la gamba alla parete opposta.
Lui si alzò, tenendo il cazzo duro in mano, lo mise alla fessurina della fighetta e lo fece entrare con forza.
Era così grande che mi fece malissimo, ma mi piaceva quando mi prendeva in quel modo.
Spinse il cazzo sempre più a fondo, facendomelo sentire tutto, riempiendo le pareti della mia fighetta.
Era enorme, spesso e durissimo.
Mi prese una tetta in una mano e cominciò a palparmela e stringerla forte nel palmo.
- Ti piace troietta, vero? Ti piace sentire il mio cazzo nella tua figa, ammettilo.
Io non fui capace di fare altro che assentire.
- Sì, è vero, sì, mi piace tantissimo, ancora! - gemetti, senza freni.
Lui cominciò a spingere più forte e più veloce, mentre i nostri genitali producevano dei rumori osceni scontrandosi l'uno contro l'altro.
Le sue mani forti mi presero le natiche e le strinsero e questo mi fece letteralmente impazzire dal piacere.
Puntellai le braccia alle pareti al mio fianco e spinsi il bacino un pò in su e verso di lui, in modo che mi potesse impalare per bene.
Lui spingeva con sempre più forza e a un ritmo sostenuto, emettendo grugniti ti eccitazione.
Sentii che stava per venire e, infatti, lui uscì di scatto da me, si masturbò un pochino per non perdere l'eccitazione intimandomi di inginocchiarmi subito.
Quando fu di nuovo pronto, prese il cazzo ...