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Sex Fight
Data: 23/08/2021, Categorie: Etero Autore: Pamts, Fonte: EroticiRacconti
... inventando una scusa. Qualche settimana dopo durante la pausa pranzo lui le disse che a fine lezione doveva incontrarlo nel suo ufficio. Alla fine della lezione lui la aspettava in ufficio. Ma lei non si presentò, anzi andò via insieme agli altri. Il giorno dopo arrivò per prima, gli altri non erano ancora arrivati. Lui la prese in parte e le chiese perché non si era presentata. Lei gli rispose che aveva altri impegni più importanti che ascoltare i suoi cambi d'umore, e lui le disse che era meglio se oggi si fosse presentata perché dovevano parlare, pena l'esclusione dal corso. Lei alzò gli occhi al cielo rassegnata e andò a sedersi. A fine lezione gli altri erano andati via, così lo aspettò seduta al suo posto. Lui le disse di raggiungerlo in ufficio e di chiudere le porta. Lei entrò lasciando la porta aperta. "Chiudi la porta" Le disse serio. "Che vuoi?" Gli rispose lei acida. "Puoi chiudere quella cazzo di porta e sederti?" Le disse iniziando ad alterarsi. Lei sbattè la porta con un piede per chiuderla e si sedette. "Contento? Ora posso sapere che cazzo succede?" Disse lei freddamente. "Estasiato." Rispose lui ironico. "Mi è stato detto che qualcuno porta erba a scuola. Gli altri li ho già interrogati e controllati ed erano puliti. Manchi solo tu." Le disse con tono provocatorio, sedendosi più comodamente sulla sedia e appoggiando un gomito sullo schienale. "Scusami?" Gli chiese lei colta di sorpresa. "E io che cazzo centro?" Continuò. "Devo verificare che tu non abbia ...
... droga con te. O addosso." Si stava divertendo. Beato lui. Lei iniziò a svuotare le tasche e aprirsi il cappotto per dimostrargli che non era lei la colpevole, e che non aveva nulla da nascondere. "Contento? Ora posso andare? Disse lei seccata. "Non così in fretta. Questo piccolo show potevi risparmiartelo. Ora ti togli il cappotto e ti metti con le mani contro il muro." Le disse lui. Dio non sapeva quanto poteva resistere senza mettersi a ridere. Ma continuò a mantenere un espressione seria e distaccata. "Stai scherzando spero." Gli disse lei. "Col cazzo che ti permetti di toccarmi anche solo con un dito." Continuò. "Non pensare di essere speciale. Ho riservato lo stesso trattamento anche agli altri tuoi compagni, e loro non hanno avuto grandi problemi." Disse lui. "Bene." Disse lei secca togliendosi bruscamente il cappotto. "Ma se cercavi una scusa per toccarmi. Sei patetico." Continuò fulminandolo con gli occhi. Lui si mise a ridere. " Ti piacerebbe." Le disse spingendola contro il muro. Le divaricò braccia e gambe e iniziò a perquisirla. "Ti diverti?" Gli chiese. "Preferirei fare altro in questo momento che non rompermi i coglioni con te". Le rispose lui freddamente, mentre le tastava i fianchi e le braccia. "Allora lasciami andare e festa finita." Gli disse speranzosa. "No." Disse lui, tastando lungo le gambe. Lei si irrigidì. Risalendo le tastò tra le gambe e le diede una pacca sul culo. "Sei a posto." Le disse lui. Lei si girò e gli mollò un ceffone. "Non ti azzardare mai ...