1. Sex Fight


    Data: 23/08/2021, Categorie: Etero Autore: Pamts, Fonte: EroticiRacconti

    ... così forte, testarda, determinata, orgogliosa, oltre che onesta e leale. Infatti non parlò con nessuno dell' accaduto, nonostante la gente si fosse fatto qualche domanda. Lui aveva sbagliato, ma cazzo anche lei non avrebbe dovuto colpirlo in quel modo. Mancavano un paio di mesi alla fine del corso. Erano a buon punto, e anche lei finora aveva sempre preso buoni voti. Ce la metteva tutta. La mattina si sentiva sempre stanca, ma non ci pensò. Un giorno lui la fermò. Lei era così stanca che non si oppose. Prima sentiva cosa voleva quel deficiente prima poteva tornare a casa. "Mi dispiace. Ero così accecato dal senso di sfida, dalla tua arroganza, e da te, che mi sono fatto prendere la mano. Certo anche tu hai fatto la tua parte. Ma ci ho pensato molto. E mi sono reso conto che ho sbagliato. Averti picchiato è stato imperdonabile. Non ho mai alzato un dito su nessuna donna. Bè a parte te. Spero potrai perdonarmi." Le disse. Sembrava sincero. E non aspettò nemmeno una risposta che se ne andò. Lei era senza parole. Non si sentiva una vittima, perché avevano lottato quasi alla pari, se non si contava della forza fisica. Certo lui l'aveva stuprata. Ma pensava che fosse solo il modo perverso con cui un uomo dimostrava la sua forza su una donna. Il suo modo di vincere la battaglia. Probabilmente in quel momento era talmente accecato dal senso di sfida che deve aver pensato che fosse l'ultima spiaggia per batterla. Doveva essere esasperato. Anche se ciò non giustificava ciò che aveva ...
    ... fatto. Sbiancò di colpo. Si ricordò delle ultime parole che le aveva detto quel giorno: " Spero di averti messo incinta." Pensò al fatto che nell' ultimo mese si svegliava sempre esausta. Che a pranzo spesso sentiva lo stomaco in subbuglio e le veniva il senso di vomito. Iniziava a fare due più due. Corse alla farmacia più vicina e acquistò 3 confezioni di test di gravidanza. Arrivò a casa di corsa, e andò in bagno dove fece subito il primo test. Aspettò qualche minuto che le sembrò durare ore. Sentiva le gambe molli. Tremando portò il test vicino a sè. Positivo. Sbiancò. Quella sera ne fece un altro. Stesso risultato. Il mattino dopo non andò a scuola ma andò in ospedale a fare delle analisi. Risultarono positive. Circa cinque settimane. Il bastardi l'aveva messa incinta. Non sapeva se essere terrorizzata o tranquilla da quella rivelazione. Aveva sempre voluto fare un figlio prima o poi. Anche se sperava di concepirlo con un altra persona, e in un altra situazione. Ma certo non avrebbe abortito. Era pur sempre una piccola vita. Non andò a scuola per il resto della settimana. Non sapeva se farglielo sapere o lasciarlo all' oscuro. D'altronde non lo voleva nella sua vita. Anche se al contempo era sempre stata convinta che un bambino debba sempre avere un padre e una madre. In quel caso la madre c'era. Ma non era sicura se fosse un bene mantenerlo nella sua vita. Anche se continuava a essere convinta che se loro non andassero d'accordo non era giusto che il bambino non conoscesse ...
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