1. Racconto triste, nero come la notte


    Data: 23/08/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Hardcore, Dominazione / BDSM Autore: antonio_fusco, Fonte: xHamster

    ... prigione sposata e me ne uscivo separata, anche se dovevo ancora firmare. Ma in fondo questo era solo un dettaglio, ero comunque separata da molto più tempo, anzi posso dire che la mia separazione fosse iniziata appena pronunciato il fatidico “si”. “Non ti preoccupare”, lo rassicurai, “firmerò appena arriveremo, poi andrò nella vecchia casa dei miei e non mi vedrai più”. Non più di un’ora dopo ero già in viaggio verso la casa di campagna in cui ero nata e cresciuta, che non vedevo da almeno quindici anni. Ormai là non c’era più nessuno, ma da quanto mi diceva mia sorella per lettera, doveva essere ancora tutto in buono stato. Il viaggio in treno fu piacevole, ma nello stesso tempo devastante. Vedendo prati verdi e colline fiorite ripensai a Lucia e al contatto con le sue mani nella nostra gelida cella. Mi immaginai insieme a lei sui prati che mi scorrevano dinnanzi agli occhi, a rotolarci sull’erba come due adolescenti innamorate, a rincorrere farfalle, ridendo per ogni piccola stupidaggine. Chiusi gli occhi e la vidi, stesa sull’erba completamente nuda. Il suo corpo roseo e delicato sembrava il ritratto di una Venere pittorica. Anch’io ero nuda. Mi avvicinai e stendendomi al suo fianco posai una mano sui seni che abbondavano sul petto bianco. Li sfiorai, come si trattasse di un oggetto prezioso e delicatissimo. Abbassando la testa li baciai, portando ora la mano sui suoi fianchi e infine sui rotondi glutei. Fui violentemente strappata a quella fantasia da uno scossone del ...
    ... treno, che si preparava a fermarsi alla mia stazione. Un’ora dopo mi avvicinavo a piedi alla vecchia casa di famiglia, chepercorrendo una lunga strada sterrata emergeva sulla collina tra i ciliegi in fiore. Nel vederla lasciai cadere a terra la valigia e scoppiai in lacrime.Parte IIAvrei voluto che Lucia fosse lì a sostenermi nel mio ritorno alla vita, una vita che, sebbene mi sembrasse quella di un’altra persona, stava lentamente ritornando mia. Arrivata di fronte alla casa ingrigita, mi affrettai ad entrare, visto che stava arrivando un temporale. Gettai la valigia a terra vicino alla porta d’ingresso e ne estrassi un lenzuolo pulito, che portava con sé l’odore della prigione. Non me la sentii di tornare in quella che era la mia vecchia camera, così mi diressi nella stanza degli ospiti e mi gettai insieme al mio lenzuolo su un impolverato materasso. Dormii per ore e ore, mentre i tuoni scuotevano i muri del rudere che mi ospitava. Subito prima di svegliarmi feci un sogno. Ero nel giardino sul retro della casa e con me c’era Lucia. Sedute a terra ci raccontavamo a vicenda i più intimi pensieri del presente e del passato. Io le dissi quanto mio marito non avesse più alcun significato per me e quanto invece fossi felice di passare la mia vita con lei. Poi mentre allungavo una mano per toccarla mi svegliai improvvisamente. Era mattina e i raggi del sole entravano violentemente dalla finestra, priva di tende. Spesso, dopo aver sognato qualcosa di intenso, mi succedeva che la ...
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