1. Al privé, serata bbw e ssbbw (2a parte)


    Data: 25/08/2021, Categorie: Etero Autore: ssbbw69, Fonte: Annunci69

    ... lingua sul clitoride ed io presi a singhiozzare e a gridare, incapace di trattenermi.
    
    Dissi “sì” un'infinità di volte e dissi un sacco di altre cose di cui mi scordai immediatamente, il corpo e la mente sconquassati dal piacere.
    
    E poi, come mi succedeva quando l'orgasmo era particolarmente violento e intenso, scoppiai a ridere.
    
    Era una risata potente e liberatoria, di cui mi vergognavo tantissimo e per la quale, in genere, mi ritrovavo a scusarmi con uomini in perplessi dalla mia reazione.
    
    “Non scusarti, scema. Sei la cosa più bella che abbia mai visto.”
    
    Se mentiva, mi dissi, mentiva benissimo.
    
    Me lo ritrovai a fianco, con un sorrisetto soddisfatto e vagamente canzonatorio.
    
    “Ti arrendi?”
    
    Lo guardai. Avevo il fiato grosso e mi girava la testa.
    
    Mi voltai a pancia in giù, alzai il culo e lo guardai: “Scopami.”
    
    Lui si allontanò per un istante, prese un preservativo da un cestino sul comodino, aprì la bustina, lo infilò e tornò da me.
    
    Cercò di penetrarmi, ma dopo l'orgasmo le pareti della mia vagina erano rigide e strettissime.
    
    “Prima con le dita”.
    
    Sentii le sue dita entrare e farsi spazio dentro di me. Inizia a gemere e a dimenare il culo.
    
    “Adesso”.
    
    Mi accorsi che appoggiava la punta del cazzo all'ingresso della fica: la fece scorrere su e giù per poi infilarlo con un gesto secco e brusco.
    
    Urlai di dolore e di piacere. Anche lui era eccitatissimo e non riuscì a controllare i colpi, che divennero subito frenetici e ...
    ... velocissimi.
    
    Le sue mani affondavano sui miei glutei e io mi ritrovai a implorarlo di prendermi a schiaffi il culo.
    
    A ogni affondo del cazzo dentro di me, corrispondevano due violente pacche sul culo.
    
    Soffocai un grido nel cuscino, mentre lui, sfilato il preservativo, veniva sulla mia schiena.
    
    Crollò esausto al mio fianco e rotolò verso di me, allungando una mano sul seno.
    
    Rimanemmo in silenzio a lungo, mentre attorno a noi gli oggetti riprendevano contorni precisi e definiti.
    
    Inaspettatamente, il ragazzo mi diede un bacio sulla fronte.
    
    “Vado a cercare da bere” mi disse infilandosi i boxer.
    
    Io rimasi immobile, incapace di un gesto coordinato o di un pensiero di senso compiuto.
    
    Rientrò dopo pochi minuti con una bottiglia di champagne, due bicchieri e un cestino di frutta.
    
    A fatica, mi sollevai sul busto.
    
    Lo guardai e sorrisi: “Mi gira tutto.”
    
    Bevemmo il vino mangiucchiando fragole e mirtilli, poi gli chiesi che ore fossero.
    
    “E' tardi” gli dissi “devo andare”.
    
    “Ti accompagno” si propose lui.
    
    Declinai l'offerta, mi infilai la sottoveste e cercai di ravvivarmi i capelli con le dita.
    
    Dovevo essere spaventosa, coi capelli in disordine e il trucco sfatto sulla faccia.
    
    Lui parve leggermi nel pensiero: “Non sei mai stata così bella”.
    
    “Paraculo – risposi io – ragazzino e paraculo”.
    
    Uscimmo dalla stanza e ci dirigemmo verso lo spogliatoio. Fuori, intanto, l'atmosfera si era surriscaldata e da ogni dove sentivamo provenire gemiti e urla di ...