Un amore così grande
Data: 09/01/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: IlBaroneRosso, Fonte: Annunci69
Mai vista una ragazza come Isabella. Come fare a descriverla?
Alta quasi un metro e ottanta, per me che arrivo a stento al metro e sessantacinque, una specie di essere siderale.
Bruna, con i capelli lisci lunghi che cadono giù dalle spalle, magra, nemmeno sessanta chili.
Un corpo magro, femmineo, da modella, con tutte le rotondità giuste ai posti giusti.
Un volto dolcissimo, gli occhi sempre sorridenti, quel pomeriggio, l’immagine della primavera, non a caso il suo professore di storia dell’arte la chiamava Botticelli, mai vista una ragazza così affascinante.
Infatti continuava ad affascinarmi, tonnellate di fascino femminile mi piombavano addosso, irresistibile: impossibile non innamorarsi di una donna così.
Eravamo in costume da bagno, sulla spiaggetta delle Ginestre, vicina alla discesa dell’hotel Europa, tutti la guardavano, ai maschi in cerca d’avventura non gliene fregava niente delle altre, e ce n’erano di donne sulla spiaggia.
Li avevo visti gironzolare come avvoltoi quando dall’alto volteggiano cercando la preda, ma non gliene fregava niente delle altre, anche di quelle senza il top, con le mammellone fuori, e nemmeno di quelle nude integrali, con la peluria più o meno ben tagliata in bella vista.
Il fascino che emana lei è tutta un’altra cosa, la bellezza, la classe e la sensualità di una dea, irraggiungibile e impossibile, bella e impossibile.
Guardala bene, pensavo tra me e me, e rivolgevo i miei pensieri all’ennesimo fustacchione ...
... da spiaggia che girava intorno, guardala attentamente e basta, è tutto quello che puoi fare, tanto lo sai che non è per te, questo avrei voluto dire a lui e a tutti i maschi arrapati in cerca di avventure, guardala, guardala bene, imparala a memoria, così almeno hai un soggetto per i tuoi sogni solitari, per il tuo sesso solitario, questa è la femmina da sogno, puoi solo sognarla, non è per te, se vuoi combinare cercatene un’altra.
Ero proprio accanto a lei, sull’asciugamano affianco al suo e le parlavo d’altro, le stavo dicendo grazie, grazie per il suo interessamento, aveva parlato all’editore, lo stesso che pubblica anche i suoi trattati sui musei napoletani, l’aveva convinto a pubblicare un mio scritto in una collana di racconti di viaggi in Grecia, le stavo dicendo grazie, e intanto le accarezzavo i capelli smossi dal vento che le stavano coprendo l’occhio destro, quello più vicino a me, e con la scusa di allontanare la ciocca di capelli lisci, morbidi, con la scusa di poterla guardare negli occhi nocciola chiari, invece le stavo accarezzando i capelli e il viso.
Lei non rifiutava la mia mano, sei stata un angelo, le dicevo, mai nessuno si è dato da fare per me come hai fatto tu, sei un tesoro, mi viene voglia di baciarti, per quello che hai fatto.
Si scherniva, ma no, non ho fatto niente, a lui è piaciuto il tuo racconto, anzi mi ha ringraziato della segnalazione, e gli è piaciuto tanto da pubblicarlo, io non ho fatto niente, te lo giuro.
I suoi occhi mi ...