1. Un amore così grande


    Data: 09/01/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: IlBaroneRosso, Fonte: Annunci69

    ... sesso, certe volte li puoi vedere qui che se lo toccano, se lo baciano e poi se lo infilano, e puoi immaginare dove, e vanno avanti a scoparsi senza ritegno davanti a tutti, no, non ti preoccupare, su questa spiaggetta c’è ben altro che un bacio, anche se sono baci così sensuali come i nostri.
    
    - Anche se mi hai lasciata senza fiato, aggiunse.
    
    - Anche tu a me - le risposi io - e mi sei piaciuta, i nostri sono stati baci d’amore.
    
    - Sì, baci d’amore. Baci con il sapore dell’amore dentro.
    
    È la prima volta che mi succede, con i tuoi baci mi hai fatto venire la voglia di fare l’amore – mi disse lei.
    
    Proprio così mi aveva detto, fare l’amore, non fare all’amore, come di solito dicevo io, o come sentivo dire dalla gente. Mi piaceva come lo diceva lei, più vero, più intimo.
    
    - Qui? Lo faresti qui? Mi sembra una pazzia.
    
    - No, qui no – rispose lei – magari in un posto più tranquillo, se ti va, puoi venire a casa mia. È qui vicino. Non è niente di che, però ha una terrazza a picco sul golfo di Sistiana, si respira la stessa brezza che c’è qui, il panorama dall’alto è ancora più ampio; lì, se ci spogliamo, ti sembrerà di essere su questa spiaggia.
    
    Avevo un impegno, quel pomeriggio, ma non me ne fregava ...
    ... niente, non c’era nessun motivo, nessun incontro di lavoro poteva essere così importante da lasciar perdere l’invito della donna più bella del mondo.
    
    - Dici oggi? Adesso? – non sapevo nemmeno come parlare.
    
    Ma lei aveva capito – sì adesso, ho proprio voglia adesso di fare l’amore, e quindi adesso, se ti va.
    
    - Certo che mi va, sono ancora senza fiato per i baci di prima. Ora faccio una telefonata e sposto l’impegno che avevo per oggi – le risposi – certo che mi va, Isabella, o devo chiamarti Botticelli, come ti chiamava quel professore di storia dell’arte di cui mi parlavi prima?
    
    Rideva, ed era ancora più bella, con quella bocca socchiusa, quelle labbra che avevo appena baciato; era felice, forse per i miei baci? Oppure era solo divertita per le mie parole? E aggiunse:
    
    - Sì, chiamami Isabella. Oppure chiamami amore. E a te come devo chiamarti, il tuo nome, Margherita mi sembra così serio, così importante.
    
    - Hai ragione, chiamami amore anche tu.
    
    Ci alzammo, mentre piegavamo le nostre salviette continuavamo a guardarci fisso negli occhi, sorridevano dolci i suoi, e anche i miei, credo, perché ero felice, felice come chi finalmente ha incontrato l’amore, un amore così grande, un amore così.
    
    . 
«123»