1. Come un figlio


    Data: 26/08/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... "mocciosetto", anche se simpatico, che dormiva sul divano letto del salottino. Ci confidò che pensava che era geloso del padre e per questo voleva essere presente anche lui. Si sentiva sempre sotto controllo di quel ragazzo.
    
    La verità era un'altra, però. L'avevo capita sin dal primo giorno. Il ragazzo era venuto per me. Mi sembrava che gli piacessi. La cosa mi fu subito chiara ma non volevo credere alla mia sensazione.
    
    Gli altri volevano stare in spiaggia tutto il giorno, esclusa l'ora di pranzo. A me, invece, dopo mangiato proprio non mi va, preferisco fare un riposino. E poi troppo sole non lo sopporto. Non sono un'amante dell'abbronzatura a tutti i costi. Il ragazzo (guarda un po') era del mio stesso parere e volle rimanere nel bungalow, anzi volle venire nel mio per non sentirsi solo. A Marisa non pareva vero di restare col suo uomo (di turno) senza il "mocciosetto" (come di nascosto lo aveva soprannominato) tra i piedi.
    
    Io, che avevo mangiato la foglia, andai a farmi il mio riposino in camera, mentre il ragazzo si mise davanti alla tv, in salotto. Dopo mezz'ora o poco più mi sono alzato e, uscito dalla stanza, l'ho trovato sdraiato sul divano con in dosso solo dei piccolissimi pantaloncini molto aderenti che mettevano in risalto il suo culetto perfetto. Anch'io ero in pantaloncini ma più larghi, altrimenti come potevo cercare di mascherare il mio bozzo che, ammetto, non è molto piccolo.
    
    Stava ridendo davanti ad un film a cartoni animati. Si tirò su a ...
    ... sedere e mi disse di sedermi accanto a lui a vedere quel film che trovava molto divertente. Ci pensai qualche istante poi presi del thè freddo dal frigo e due bicchieri e mi sedetti accanto a lui.
    
    Grazie all'aria condizionata non troppo forte, la temperatura dell'ambiente era perfetta. Effettivamente ci facemmo qualche risata insieme ma lui si avvicinava sempre più a me, fino a posare la testa sulla mia spalla, a mettere la mano sul muscolo del mio braccio, a strusciarsi sempre il più possibile.
    
    Saranno state queste effusioni o il profumo della sua pelle giovane ma mi sentii inebriato e mi accorsi che il mio attrezzo si stava svegliando. Anziché allontanarlo cercavo di nascondere con la mano l'effetto che mi faceva ma, ad un certo punto, arrivò a passarmi la lingua tra la spalla ed il lobo dell'orecchio. Il messaggio era chiarissimo e il mio cazzo finì per diventare di pietra. La sua mano si posò sulle mie cosce pelose.
    
    "Ma..." tentai di dire e cominciò a giocare col folto pelo brizzolato del mio petto.
    
    "Che fai?", ma non lo allontanai. Lo lasciai fare.
    
    Inevitabilmente arrivò a spostare la mia mano sull'inguine e sostituirla con la sua. Afferrò il palo che avevo tra le gambe, sotto il tessuto dei pantaloncini. Il contatto eccitò ancor di più entrambi, anche perché sotto non indossavo le mutande. Si abbassò per strofinarci il viso sopra, mordendo leggermente e bagnando di saliva il tutto. Mi guardò, sorrise con dolcezza ma i suoi occhi trasmettevano lussuria pura. ...