1. Io Sono Elbe |3| Scegliere


    Data: 26/08/2021, Categorie: pulp, Autore: Cigno

    ... Cleopatra. Quando? In una delle sedute di psicoterapia Elizabeth, durante vari deliri narrativi, aveva spesso nominato una fantomatica Cleopatra. Da esperta di psicopatologia, Alice aveva condotto numerosi studi sulle teorie della frammentazione dell'Io. Quella Cleopatra era sempre stata, a detta della psicologa, una delle tante proiezioni di Elizabeth. Anche i personaggi del diario erano proiezioni. Personaggi fittizi che interpretavano sentimenti, emozioni e pensieri della sua autrice. La differenza tra proiezioni e personalità stava proprio nel fatto di considerare le prime come esterne, le seconde come interne. Solo per le personalità, infatti, Elizabeth annullava se stessa e interpretava una parte nuova, con tutto il suo corpo. Parlava come loro, agiva come loro, pensava come loro. In quel caso, l'autrice e il personaggio si invertivano di ruolo. Elizabeth aveva assunto ben tre diverse personalità, in passato. Una di queste era stata addirittura la propria psicoterapeuta. Altra storia, altri tempi. Alice ricordava bene: ogni volta che aveva avuto a che fare con la sua paziente, ella si presentava con nomi diversi e con caratteri diversi. Tuttavia, Elizabeth non aveva mai avuto una personalità che rispondesse al nome di Cleopatra. Semmai, parlava di Cleopatra in terza persona, come se fosse qualcun altro da osservare e proteggere. Possibile che Cleopatra esistesse davvero? Possibile che Cleopatra fosse il contatto a cui Elizabeth era riuscita a scrivere prima ...
    ... dell'incidente? Alice aveva le palpitazioni. Tutti quei pensieri la rendevano poco lucida. Qualcosa le diceva che tutto ciò era sbagliato. Non avrebbe dovuto fare quella ricerca su internet. Non avrebbe dovuto immischiarsi. I ricordi di Elizabeth, tanto confusi quanto enigmatici, trovavano riscontro in quella poesia. Un contatto perduto voleva essere trovato. L'ammiratrice segreta di Elizabeth era lì e aspettava. Aspettava il ritorno di “Elbe”, la blogger malinconica. Alice chiuse il PC. Voleva dimenticarsi di quanto accaduto. Certi segreti, inconfessabili, dovevano rimanere taciuti. La sua copia del diario era diventata un grosso fardello da dover gestire. In fondo, perché preoccuparsi? Bastava ignorare i segnali. Bastava andare avanti, fingendo che nulla fosse mai accaduto. Il diario. La poesia. Gli enigmi. Erano distrazioni. Distrazioni dal lavoro. Distrazioni dai veri obbiettivi. Già. Quali obbiettivi, Alice? Quale lavoro? Quello che ti obbliga per dieci ore a stare seduta su un divano per ascoltare altre persone sfogarsi e raccontare i propri dolori? Un lavoro che la costringesse a fare buon viso a cattivo gioco in ogni occasione? In presenza di colleghi che odiava, in presenza di pazienti che non sopportava. Un lavoro che la metteva di fronte a problemi che sapeva di non poter risolvere. “Un desiderio non può essere assopito. Negare una passione era come negare la vita.” Chiunque fosse Cleopatra, aveva dannatamente ragione. Alice si ritrovò a piangere. Una vita di sacrifici per poi ...