1. Il gioco (seconda parte)


    Data: 26/08/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: ragazzoserio71, Fonte: Annunci69

    ... l’indirizzo e che avrebbe fatto il possibile. Ci salutammo con una fragorosa risata,ma l’indirizzo comunque glielo mandai. Guidai per un’ora e mezza di cui quaranta minuti buoni tra tornanti e salite varie. Il panorama fu un toccasana sia per gli occhi che per l’anima.
    
    Stavo visitando la casa al secondo piano quando sentii vibrare il telefono, era un messaggio di Paola: “Toc,Toc. Posso entrare?”
    
    Rimasi allibito, era venuta per d’avvero! Le andai incontro e ci salutammo con entusiasmo. Aveva un vestitino blu che le arrivava al ginocchio, calzava delle scarpe col tacco bianche. Era un incanto.
    
    Visitammo tutta la casa, tenendo per ultima la camera padronale.
    
    Aperta la porta rimanemmo nell’uscio. Oltre al mobilio ci colpì la miriade di specchi che arredavano quell’alcova, pure il soffitto ne era ricoperto. Girai la testa e mi persi nei suoi occhi, i nostri visi si avvicinarono. Le nostre labbra non si toccavano, ma era come se ci stessimo baciando.
    
    Notai un leggero tremolio delle spalle, poi il suo fiato caldo mi arrivò sul viso:
    
    - La porta d’entrata è rimasta aperta, disse sottovoce.
    
    Andai a passo veloce a chiuderla, quando ritornai lei era ancora sull’uscio. Mi colpì il suo sguardo. Pieno di desiderio, ma allo stesso tempo impaurito. Varcare quella porta era un viaggio di sola andata, non si poteva ritornare indietro, entrambi lo capivamo.
    
    Quel suo sguardo! Risvegliava il mio lato animale, la mia parte primordiale, quella più nascosta.
    
    Entrammo e ...
    ... ci fermammo vicino al letto. Eravamo uno di fronte all’altro.
    
    - Dimmi quello che vuoi. Dimmi cosa vuoi che faccia, disse sempre con lo stesso sguardo.
    
    Era questo quello che desiderava? Non capivo, non c’ero abituato. Stava scattando qualcosa dentro alla mia mente, mi stavo caricando di energia, ero eccitato.
    
    Le abbassai le spalline del vestito fino a metà busto, le alzai il reggiseno e strinsi i suoi capezzoli tra le dita.
    
    Chiuse gli occhi e sospirò, poi mi chiese di stringerli più forte. Non sapevo fin dove potevo spingermi ma li strinsi con forza e la vidi tremare di piacere, sembrava quasi avesse avuto un orgasmo.
    
    - Cosa vuoi che faccia? Ora la sua voce aveva cambiato di tonalità.
    
    Le dissi che volevo che me lo prendesse in bocca. Si inginocchiò, mi slacciò i pantaloni e me li abbassò fino alle ginocchia assieme alle mutande e poi iniziò a succhiarmelo. Non capivo più nulla, ero in estasi. Lo vedevo sparire dentro alla sua bocca, avanti e indietro, mentre i suoi occhi mi fissavano vogliosi e impauriti allo stesso tempo. Ero dentro a quel gioco, ero complice di quel gioco, e mi piaceva da impazzire. La feci alzare e la misi a pancia in giù sul letto ma con i piedi a terra, a novanta gradi.
    
    Alzai il vestito gli abbassai le mutandine e la penetrai.
    
    Era calda e bagnata. Continuai a penetrarla con vigore, aumentando di velocità,non mi importava più di nulla, volevo svuotarmi dentro di lei.
    
    Tra un sospiro e l’altro continuava a chiedermi cosa volevo, ...
«1234...»