Al cinema con l allieva
Data: 09/01/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Max_Desiderio
... schermo, il mio sguardo veniva distratto forzatamente, ma, il tarlo rappresentato dalla vicinanza di quel corpo giovane, sinuoso e disponibile non smetteva di crescere nel mio cervello.
Serena ad un certo punto abbandonò la testa sulla mia spalla. Non so quanto malizioso fosse stato quel gesto ma a me parve un incoraggiamento. Le passai, allora, un braccio dietro le spalle e la avvicinai a me. Serena, che forse non aspettava che quello, cominciò a baciarmi il collo. Di tanto in tanto, con la lingua, sfiorava la mia pelle, poi ritornava a far scorrere le sue labbra umide e appena dischiuse lungo tutto il collo fino all’orecchio. La patta dei jeans sembrava esplodermi. Serena lasciò scivolare la sua mano dapprima sul petto, poi sugli addominali e, dopo alcuni interminabili attimi che a me sembrarono ore, raggiunse la patta. Afferrò il mio cazzo attraverso i jeans intrappolando tra indice e pollice la cappella e cominciò a far scorrere lentamente le due dita in alto e in basso. Stavo impazzendo. La mia mano destra, intanto, si era impadronita dei suoi seni. Sentivo i suoi capezzoli inturgidirsi sempre di più sotto le dita. Lasciavo i seni soltanto per raggiungere le sue mutandine e infilare le dita nella sua fica ormai bagnatissima. Serena, ad un tratto, allungò una mano, prese la giacca dalla poltrona accanto e la dispose sulle mie gambe e liberò, in tutta fretta, il cazzo dai jeans. Il contatto delle sue dita sul mio cazzo nudo lo rese ancora più duro e ansioso di ...
... esplodere. Lo impugnava con decisione appena sotto la cappella e lentamente costringeva il prepuzio a denudarla completamente per poi riportarla su fino a ricoprirla per intero. Non so quanto durò quella splendida sega ma ricordo che fu interminabile. Venni imbrattandole indecorosamente la parte interna della giacca e la mano di sperma. Serena estrasse, allora, la mano da sotto la giacca e portò le dita ricoperte di seme alla bocca ripulendole avidamente con la lingua.
Quanto stavo vivendo sembrava tratto da uno dei miei più riusciti sogni erotici, ma, anche se era davvero difficile crederci stava succedendo davvero. Serena, intanto, era tornata a guardare lo schermo quasi noncurante di quanto fosse appena successo fra noi. Per niente soddisfatto e con ancora stampata nella mente l’immagine della lingua di Serena intenta a leccarsi tutto il mio sperma, la presi per una mano e senza aspettare alcun tipo di consenso la trascinai su per le scale che portavano alla galleria.
Al cinema non ci venivo da anni ma conoscevo quella sala cinematografica come le mie tasche. La mia adolescenza era trascorsa tra quelle mura quando, ancora in calzoncini, tra ragazzini facevamo a gara per raggiungere il palco più in alto di tutti, collocato proprio accanto alla camera di proiezione. Sapevo che soltanto nei giorni di straordinario affollamento quel palchetto veniva usato ed allora mi diressi lì. Serena mi seguiva senza dire una parola e una volta raggiunto il palchetto, deserto come in cuor mio ...