1. Creature della notte - 3


    Data: 28/08/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... un attimo di paura: stava avvenendo tutto troppo in fretta, senza dargli la possibilità di digerirlo, di assimilarlo… Ma era lui che non poteva più aspettare… E mentre Lorenzo si sollevava leggermente, puntellandosi sui gomiti, lui allungò la mano e con la punta delle dita sfiorò il lungo crinale teso di traverso sotto il sottile tessuto.
    
    Lorenzo fremette e il suo cazzo ebbe un sobbalzo a quel contatto. Rino era talmente concentrato nel suo “studio anatomico”, da non rendersi minimamente conto del livello di eccitazione parossistica raggiunto dal suo amante; né della sua stessa eccitazione: fu l’altro a notare la pressione che gli tendeva il davanti dei jeans, ma non si mosse, non disse niente: non voleva distrarlo dalla sua esplorazione, sapeva quanto fossero emozionalmente importanti quei primi momenti, quelle prime scoperte.
    
    Rino indugiò un poco, continuando a sfiorare il turgido profilo, quasi esitasse ad andare oltre, poi sempre con aria assorta artigliò con le dita l’elastico della cintura e prese a sfilargli ancora più lentamente gli slip. Lorenzo era al colmo dell’emozione: tutto quello che aveva sognato si stava realizzando e con una pienezza, che lui non avrebbe mai osato neanche sperare; tutto quello che alcuni drammatici momenti prima sembrava perduto, ora tornava ad essere possibile, ad essere vero. La menzogna con cui lo aveva costretto a cedere, era finita: Rino si era aperto all’amore… Rino gli si era donato e più nulla importava. Lorenzo fissava il ...
    ... suo giovane amante e i suoi occhi lucevano di passione, di desiderio, di lussuriosa voluttà.
    
    Il lento scivolamento degli slip continuava: ecco il ciuffo aggrovigliato del pube… che strano… non aveva mai notato quanto può essere conturbante… Il cazzo turgido rimase impigliato nell’elastico della cintura e venne tirato giù, finché si liberò e scattò in su come il braccio di una catapulta, andando a sbattere con un tonfo sordo sulla pancia di Lorenzo, dove rimase adagiato, spurgando una pozzetta cristallina.
    
    Rino rivolse all’amico un sorriso di maliziosa felicità, poi gli cavò in fretta quelle mutande così sporche e le gettò via, ormai inutili. Eccolo nudo, Lorenzo, con solo la camicia squarciata ancora appesa alle spalle. Nudo…
    
    “Spogliati, amore…”, gli disse in un soffio Lorenzo.
    
    Ma Rino scosse la testa e, sempre tenendogli gli occhi puntati sull’uccello fibrillante, si sdraiò bocconi sul letto, con la testa vicino al suo inguine. Era la prima volta che vedeva il cazzo di un uomo, che ne sentiva l’odore… un odore strano… diverso…
    
    A tutta prima, gli diede un po’ di fastidio, ma poi ad ogni nuovo respiro lo trovò più buono, più eccitante… Lo contemplò a lungo, studiandolo, mappandolo con gli occhi, seguendone le venature, indugiando sull’apertura sfrangiata del prepuzio, sulla punta del glande che ne fuoriusciva… e poi la sacca voluminosa dei coglioni, i due ovuli oblunghi…
    
    “Che bello!...”, esclamò con infantile ingenuità.
    
    Prese in mano lo scroto stranamente ...
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