Creature della notte - 3
Data: 28/08/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
Nel breve tragitto verso casa, i due non si dissero niente, immersi ciascuno nei propri pensieri. Ad un certo punto, il vampiro passò un braccio ammantellato sulle spalle di Rino, come a proteggerlo dal fresco umido della notte, e il giovane gli si strinse grato, col cuore gonfio di qualcosa che ancora non capiva.
Appena chiusa alle loro spalle la porta dell’appartamento, i due tornarono ad abbracciarsi e stavolta Rino non si sottrasse al bacio del vampiro: lasciò che la sua lingua gli scivolasse in bocca e dopo appena un fugace istante di ripulsa, l’avvolse con la sua e l’assaporò, stupito da quella dolcezza zuccherina.
L’uomo si era intanto slacciato il mantello, lasciandolo cadere a terra, e Rino avvertì per la prima volta l’aroma caldo che il corpo del vampiro sprigionava, un aroma di pelle, di colonia e di sudore, frammisti a qualcos’altro di indefinibile. E quell’aroma gli piacque. E avvertì anche la solidità del corpo che stringeva fra le braccia, e quella solidità gli diede un senso di gratificazione e di sicurezza.
E allora desiderò conoscerlo, quel corpo, desiderò svelarlo, esplorarlo con le mani, con gli occhi… desiderò vederlo nudo…
E fu allora che avvenne il disastro!
“Accidenti!”, sbottò il vampiro, interrompendo il bacio.
Rino lo fissò stupito, credendo di essere lui la causa di quella contrarietà.
“Che fastidio questi denti!”, fece invece l’altro e con uno strappo si cavò gli affilati canini, gettandoli via.
Rino indietreggiò ...
... bruscamente di un passo, fissandolo con gli occhi sbarrati.
“Che significa?...”, balbettò.
L’altro lo guardò con un sorriso disarmante.
“Posso spiegarti tutto, Rino… - disse – Io… io mi chiamo Lorenzo e… e non sono un vampiro!”
Un brivido gelido scosse il ragazzo dalla testa ai piedi, gli occhi gli si iniettarono di sangue, mentre un’ira repressa gli montava alla testa. Strinse forte i pugni, tremando, battendo i denti… poi, fulmineo piegò il braccio e gli mollò un violentissimo cazzotto sulla faccia.
Lorenzo, per sua fortuna, lo vide arrivare e riuscì a scansarsi, ma non poté evitarlo del tutto: il pugno lo colpì alla mascella e fu ancora abbastanza forte da scaraventarlo a terra. Rimase lì, incredulo, fissandolo e massaggiandosi la parte colpita.
“Maledetto bastardo figlio di puttana!- gli inveì contro Rino, urlando fuori dalla grazia di Dio – Mi hai violentato per strada!… Mi hai fatto morire di paura!... Perché? Perché l’hai fatto? Bastardo!”
Lorenzo si tirò faticosamente in piedi, gli occhi gli si erano riempiti di lacrime, ma non per il dolore: era per il mondo che gli crollava addosso, per il sogno d’amore che vedeva andare in frantumi nel modo più squallido e proprio nel momento in cui sembrava stesse per realizzarsi.
“Io…”, cercò di dire.
“Sta zitto, bastardo! – gli si scagliò contro Rino – Mi hai fatto morire di paura… Lo capisci questo? Stavo per rimanerci su quella strada buia, mentre tu ti divertiti ti mordo ti mordo, Cristo di Dio! Mi hai ...