1. Dipendenza - parte quarta e conclusione.


    Data: 30/08/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Hardcore, Autore: Bradi77, Fonte: xHamster

    ... prima", dice lei. Segue qualche secondo di silenzio."Perché scusa?", chiedo io.Lei fa un sorriso tirato, poi sbuffa: "Ero eccitata, dovevo scaricarmi. In un certo senso, ti ho usato. Scusami"."Non direi che tu mi abbia usato", dico io ridacchiando. "Cioè, io ho usato il lavandino, se mi intendi, ma di certo tu non hai usato me. Non me ne rendevo conto, ma ne avevo bisogno. Ora sto bene, per questo volevo ringraziarti".Lei si morde il labbro superiore. "Se proprio vuoi ringraziarmi, e se ti va di farlo, credo che ci possa esserci un modo", mi dice, e questa volta è lei, quella che si esprime un po' timidiamente: parla fissando il bicchiere, lievemente rossa in viso. Forse è il vino, forse no. Mi piace pensare che non sia il vino. Io non dico niente. Passa qualche altro secondo. Poi lei scola quel che rimane del vino d'un fiato, sorprendendomi un po'."Non mi sono scaricata del tutto", aggiunge semplicemente, continuando a guardare il bicchiere vuoto.Tocca a me finire il mio vino d'un fiato. Pago il conto, torno al tavolo, afferro il sacchetto con il pane, accarezzo il braccio di Carla: "Dimmi cosa posso fare per aiutarti a scaricarti", le dico, e questa volta nella mia voce è sparito qualsiasi accenno di timidezza.Abbandoniamo le due strade che si incrociano, torniamo a percorrere lo sterrato che porta al nostro casale isolato, accompagnati dal frinire delle cicale.D'un tratto Carla smette di camminare, trattenendomi per un braccio. Mi indica qualcosa alla sua destra: due ...
    ... balle di fieno accostate, una cinquantina di metri entro il campo costeggiato dalla stradina sterrata. "Se vuoi darmi una mano a scaricarmi, penso che quelle due balle di fieno facciano al caso nostro. Certo più del casale dove i nostri coniugi stanno scopando", mi dice. La seguo, docile, mentre abbandona lo sterrato e si inoltra nel campo lasciato a maggese. Gira attorno alle balle di fieno un paio di volte, cercando la posizione migliore. Poi si siede sul prato, guardandomi dal basso verso l'alto: "credo che qui non ci possa vedre nessuno", dice, e si solleva la gonna sino a sopra le creste iliache. Scosta le mutande, mostrandomi la peluria dorata, e divarica le gambe sdraiandosi sull'erba. "Vuoi?", mi chiede, e un po' sorride."Voglio", dico, e mi inginocchio tra le sue gambe.La sua peluria mi solletica il naso. Il suo odore è dolce e forte, invitante. Inspiro il suo profumo, e la risposta è immediata: erezione spontanea marmorea, come non mi accadeva da un sacco di tempo. La assaggio, lentamente, e quel che ho sotto la lingua sa di buono.La clitoride di Carla è piccola e soda, le piccole labbra rosee e arricciate. La mia saliva aggiunge ben poca umidità a quella già presente. La lecco lentamente, mentre lei poggia entrambe le mani sul proprio petto e guarda il cielo, un'espressione di beato rilassamento dipinta in volto. Di lì a poco il suo bacino comincia ad ondeggiare, le gambe si divaricano ulteriormente, e il suo profumo mi avvolge completamente, i suoi umori mi bagnano il ...