1. I pantaloni


    Data: 09/01/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: marcoxo, Fonte: Annunci69

    ... voglia di perdermi in troppi pensieri, ma vivere il presente e godermi ogni suo tocco, si mise in punta di piedi e mi disse all’orecchio: “In questo stato non riesco a giudicare se questi pantaloni ti stanno davvero bene, ma so cosa fare per risolvere il problema”, mi lasciò di sasso, mentre dopo aver detto queste parole mi morse il lobo e mi spinse all’interno del camerino, tenendomi il cazzo in mano, intrappolato nei pantaloni.
    
    Non ci furono più parole solo azione, ero nelle sue mani, mi spinse contro la parete dello spogliatoio e si sedette sul cubo all’interno (non un banale sgabello, c’è anche del buon design in questo posto!!) le cosce aperte, il perizoma leggermente spostato e finalmente la sua figa completamente depilata che faceva capolino, ma non sarebbe stata mia quel giorno, aveva altri piani la mia sensuale collega. Fece scorrere la zip verso il basso, cominciò a far scendere i pantaloni e le mie mutande e li bloccò all’altezza del ginocchio, finalmente il mio cazzo era libero di ergersi davanti ai suoi occhi.
    
    Non mi guardò, i suoi occhi erano concentrati sulla cappella lucida di umori, le sue mani erano ancora sui miei pantaloni, si sporse leggermente in avanti e se lo mise in bocca, vedevo l’asta lentamente scomparire e sentii le sue mani risalire sul mio culo, che brividi, che sensazioni, avevo il fiato corto e i crampi allo stomaco. Mi strinse a sé e quasi mi fece perdere l’equilibrio, mi appoggiai alla parete del camerino e il mio cazzo ...
    ... entrò ancora di più in quella dolcissima e calda bocca. Lo prese in mano e lo scappellò completamente, passò la lingua dalle palle fino al frenulo e poi ancora giù, un morso leggero per farmi capire che ero il suo gioco, la sua mano mi pompava, la bocca si riempiva di me. Non ero pronto a quella situazione, l’eccitazione era massima e anche io ora acceleravo i movimenti del bacino contro il suo volto, la sua mano sinistra era sulle mie palle e le massaggiava dolcemente, sapeva perfettamente cosa fare, ma io non riuscivo più a controllarmi anche lei lo capì dal mio respiro e dalla tensione dell’asta, provai a dirle qualcosa per togliermi da lei prima di eiaculare, ma in quel momento mi guardò fisso negli occhi, quasi un rimprovero: “NON muoverti!!”, riuscii a trattenere le urla, ma non lo sperma che le riempì la bocca, continuò a succhiare, mentre mi spremeva l’asta, fino a che l’ultima goccia non fu uscita. Per fortuna ero appoggiato o sarei cascato, la guardai mentre si levava il mio cazzo dalla bocca, mi guardò ancora, la bocca semiaperta per farmi vedere che da brava aveva preso tutta la mia sborra e poi in un sol colpo deglutì, si rialzò e contenta del servizietto svolto mi rimise l’uccello svuotato nei pantaloni. Non disse nulla, uscì dal camerino e mi chiese di uscire per vedere come mi stavano ora i pantaloni. Incredulo scostai la tendina e uscii, sorrise, in effetti ora i pantaloni erano perfetti.
    
    Fu l’acquisto migliore di quella calda estate.
    
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