Sonia, la mia sorellastra
Data: 10/01/2018,
Categorie:
Anale
Tabù
Sesso di Gruppo
Autore: antonio_rosita, Fonte: xHamster
... bisbigliò lei, chinandosi sulle ginocchia, e assumendo la posizione.“Bene, puttana, fammi strada, e attenta a non gocciolare in giro…” disse lui, pc sempre in mano, ammirando quel culo e quella figa luccicante totalmente in vista. Serena non replicò, conscia dell’umido che si sentiva tra le cosce… nonostante tutto, lo stimolare continuo di tutta la giornata, più il cilindro, facevano in modo che il corpo aggiungesse vergogna a quella che già provava…Degradata in quel modo, si mise in marcia, lentamente, su mani e ginocchia, guidandolo lungo il salotto, non grande, ma carino, con il suo tavolo robusto da sei posti che campeggiava al centro, un divano, con un bel tavolinetto antistante, e mobili in arte povera che legavano con il tavolo. Serena procedeva, silenziosa, attraversando una porta, che li introdusse nella cucina, non piccola, all’americana, con tanto di penisola che fungeva da piano di lavoro.“Quella porta, dove dà, puttana?” chiese Marco, che si studiava ogni angolo della casa.“S-sul retro…c’è un piccolo giardino…” disse piano lei.Lui l’aprì, e controllò l’esterno. Ambiente curato, con un gazebo in legno, con tanto di tavolo e sedie. Più in fondo, una sorta di rimessa per gli attrezzi. “Ottimo”, pensò Marco, richiudendo la porta.“Proseguiamo puttana.” Le disse, attendendo fosse lei a fargli strada… c’era poco da fare, Marco ostentava freddezza, ma quelle tettone che oscillavano ad ogni passo della sua cagna, gli procuravano un’erezione da primato… “al tempo” si ...
... disse “tra poco…”, si ripeteva, imponendosi pazienza…Dal salotto, un piccolo corridoio portava al bagno, decisamente carino, con tanto di doccia ampia, ma pure la vasca da bagno, splendente. Serena lo guidò poi ancora verso l’ingresso, alla base della scala… e li si fermò, a testa bassa. Non sapeva cosa doveva fare… a quattro zampe non poteva salire… e Marco apprezzò nuovamente quel suo attendere ordini… una puttana, certo, ma che un po alla volta imparava…“Alzati, puttana. Per questa volta le farai in piedi. Abbiamo fretta, e tante cose su cui riflettere, prima che arrivi l’imbecille.”Serena si rialzò piano, sentendosi ancora bruciare per le offese gratuite che il bastardo rivolgeva a suo marito… anche se… no. Era vero… non la scopava abbastanza da lungo tempo, e… magari… forse… se lo meritava e… no! No! Doveva stare attenta… il gioco di Marco, la sua trappola mentale… la voleva guidare a quel convincerla inconsciamente… no. Non poteva caderci.Si incamminò lungo la scala, ben conscia dello spettacolo che offriva… C’era poi il cilindretto… spento, ma specialmente salendo faceva sentire netta la sua presenza… Per forza non ritrovava mai completamente lucidità, Marco la manteneva costantemente bagnata, costantemente tormentata…E poi, quando lui decideva, la portava ad implorare… a farle fare e dire cose che provenivano direttamente dalla sua voglia… Un bastardo, un maledetto porco che sapeva sempre dove colpire… ed ora lo stava portando in visita nella sua casa… sua? Dio mio… lui ...