1. Anna, la maestra di sci


    Data: 11/01/2018, Categorie: Etero Autore: manuelve

    ... bevemmo meglio”.
    
    Terminata la cena, ci siamo fermati a chiacchierare ancora e al momento di chiedere un caffè, scoprimmo che avevano già pulito la macchina, quindi Anna mi invitò a salire da lei che a prendere un buon caffè e vedere la casetta dove viveva tutta sola durante i mesi invernali quando lavorava alla scuola.
    
    La casa era proprio li a pochi metri dal ristorante, in un piccolo condominio del quale si notava il grosso tetto spiovente come si usa in montagna per evitare che la neve faccia danni, la casa era ancora più carina, un bilocale nel classico stile casa di montagna, molto caldo e accogliente, piccolino ma perfetto per lei con tutto a portata di mano, con tutti i mobili in stile e sulle mensole a far bella mostra, alcune coppe che aveva vinto da ragazzina quando faceva le gare di sci, insieme a diverse foto che risalivano sempre a quei periodi.
    
    Io mi guardavo intorno, guardavo le coppe, le foto e lei faceva il caffè, poi ci siamo seduti sul divano a prendere il caffè e a parlare. Quando sentì le campane della chiesa vicino suonare mezzanotte, complice la serata, la cena e anche qualche bicchiere di troppo, iniziammo a scherzare e mi trovai il suo braccio intorno alla vita e la sua testa sulla spalla destra e io la strinsi forte a me e ci lasciammo andare in un lungo e tenero bacio a cui ne seguirono molti altri sempre più appassionati, vedevo che lei era eccitata ed io più di lei e le chiesi se voleva fare l’amore, mi rispose che ne aveva voglia ma ...
    ... c’era un problema, era nei giorni del ciclo.
    
    Ma dai le risposi. Si dice che le donne in quei giorni sono nervose e intrattabili e tu invece sei un eccezione. Lei mi guardò e si mise a ridere. Comunque le dissi che per me non era un problema e la cosa non mi dava fastidio, anzi avevo sentito dire che in quei giorni la donna è più sensibile e sente molto di più, comunque tralasciando il resto mezz’ora dopo ero nel suo letto, abbracciato alla mia giovane maestrina di sci, come la chiamavo affettuosamente io, dopo baci e preliminari vari arrivò il momenti tanto atteso credo per entrambi, eravamo arrivati al culmine di quella intensa giornata, dopo un pomeriggio sulle piste e tutto il resto anche la stanchezza nonostante la situazione, iniziava a farsi sentire, lei stese un asciugamano sotto di lei per evitare di macchiare le lenzuola e io a quel punto mi misi sopra di lei, appoggiandomi sui gomiti per non farle male vista la sua esile figura, ad occhio direi (165 x 50Kg), notai che era tutta bagnata ma non notai tracce di sangue, lei era pronta, mi disse solo che era la prima volta in quei giorni, di fare piano e di fermarmi subito se lei avesse sentito dolore, le risposi di si e avvicinai il mio membro all’imbocco della sua vagina, con il timore di farle male per via anche del ciclo, entrai dentro solo di pochi cm alla volta, entrando e uscendo diverse volte per farla abituare, notai che non aveva dolore, allora proseguì sempre poco alla volta, ad un certo punto fece un gemito di ...