1. La complice: l'incontro erotico con elisa


    Data: 12/01/2018, Categorie: Etero Autore: LucasFromParis

    ... molto più disinvolta; le sue dita agili slacciavano bottone dopo bottone la mia camicia. Le sue mani mi accarezzavano il petto, poi avvertii i suoi baci sui capezzoli. Quando mi ritrovai in boxer ripresi l’iniziativa. La sdraiai e iniziai un lento percorso con la mia bocca. Prima il collo, la gola; poi finalmente ebbi fra le labbra un seno maestoso e opulento. Non mi stancavo di percorrerlo, di fare piccoli cerchi sui capezzoli per vederli indurirsi. Tornavo a baciarla e poi ancora giù. Ogni volta più giù. Era la mia prima occasione e volevo renderla indimenticabile per E. Non era una ragazzina o una casalinga annoiata. Non si poteva vincere facile. Avevo sotto di me una donna esperta che conosceva il sesso. Le volevo dimostrare che ero diverso dagli altri. Che le potevo dare di più. Che le potevo dare più emozioni. Che le potevo dare sensazioni più forti, intense, vere, violente…
    
    Avvertivo ormai l’odore della sua eccitazione con la testa fra le sue cosce aperte. Sempre più maledettamente vicino. Giocai a lungo baciando l’interno coscia fino all'inguine, ma senza arrivare “lì”. Quando non ne poteva più scostai il bordo del suo perizoma e la vidi. Semi aperta, perfettamente depilata, lucida di umori. Allargai delicatamente le grandi labbra per baciarle delicatamente il clitoride; misi tutto me stesso in quel primo agognato contatto. Poi passai la lingua lungo la fessura, in cerca dei suoi punti sensibili. Esplorai senza fretta, finché i suoi fianchi iniziarono a ...
    ... dondolare ritmicamente. Avevo trovato ciò che le piaceva, e fu il momento di far entrare in gioco le dita. Prima una, poi due. Infine un terzo nel suo ano che avevo abbondantemente lubrificato di saliva. Quando E. passò al contrattacco ebbi la conferma che sapeva il fatto suo. La mia cappella conobbe presto le sue labbra, la sua bocca. Infine la sua gola. Era una maestra. Conosceva perfettamente il segreto di far impazzire un maschio ed esercitò tutto i suoi talenti con me.
    
    Quando le entrai dentro fu come entrare in un paradiso di morbide cedevolezza. Continuavo a baciarla e fissarla negli occhi per spiarvi ogni traccia di piacere. Tutta la sua apparente freddezza era evaporata. Avevo sotto di me una donna con una passione un desiderio infiniti. Stavo letteralmente annegando nel piacere. E fu meraviglioso. Non mi concedette il suo culo ma sapevo che sarebbe stata solo questione di tempo. L’arrendevolezza con cui aveva accettato le mie dita nel suo buchino mi rendevano consapevole che non sarebbe rimasto a lungo un tabù. L’apoteosi giunse quando volle farsi venire in bocca. Ero immobile e la guardavo con gli occhi sbarrati. Sentivo le mie cosce irrigidirsi spasmodicamente. Tutto il mio essere agognava a quello. Al momento supremo. Non esitò neppure un secondo quando iniziai a gridare di piacere e grandi fiotti si sperma iniziarono a imbrattarle le labbra e la lingua. Fu l’ingoio più bello della mia vita.
    
    L’avevo trovata. Non l’avrei fatta scappare. La Lupa e il Lupo.
    
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